Aurelio Andreazzoli, ex tecnico di Genoa ed Empoli. ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport senza sottrarsi nell’esprimere un giudizio su Leandro Paredes, giocatore recentemente accostato all’Inter allenata da Conte: «Nonostante fosse molto giovane, già quando è arrivato dimostrava la serietà e la maturità di chi a quell’età era già padre. Comportamenti da ‘dieci’, ottima caratteristica in relazione alla capacità di vedere la porta e cercarla anche da lontano. Forse il limite poteva essere che non era velocissimo, ma è sempre stato molto veloce di pensiero, e questo lo ha aiutato tornando qualche metro indietro quando è andato a Empoli, esperienza eccellente».
SUL RUOLO – «Dipende dai compagni che ha vicino: se sono due mezzali, se uno dei due può trasformarsi in trequarti… È uno dei tanti giocatori, come Pirlo nei suoi primi anni o Bennacer con me a Empoli, che è arrivato trequartista e poi nel tempo si è trasformato».
SULL’ESPERIENZA – «La Serie A italiana è quella che ti dà una collocazione, se riesci qua a ritagliarti uno spazio vuol dire che hai già una tua dimensione. Poi la crescita che deriva dall’esperienza arriva soltanto con l’età e la frequentazione non solo di campionati ma anche di compagni di alto livello che ti fanno crescere».