Nel tardo pomeriggio, Javier Zanetti e Cambiasso hanno avviato una diretta su instagram nella quale hanno ricordato diversi momenti, ma hanno anche lanciato diversi appelli.
SUI VOLI IN AEREO – «L’unica volta in cui mi sono sentito sfortunato a stare vicino ad Javier è stato durante un volo in aereo. Nel volo, durato 13 ore – racconta Cambiasso – Javier ha dormito sempre, russando forte. Si è svegliato una sola volta, per mangiare, e poi è tornato a dormire».
SUGLI HOBBY – Cambiasso: «Mi piacciono tutti gli sport, dal Basket al Tennis, mi piace anche il puddle. Mi sono reputato fortunato ad aver finito la carriera “integro”, così ora posso fare tutto»-
SUL RITIRO – Zanetti: «Volevo essere io a decidere quando smettere e doveva accadere quando sarei stato bene. Non volevo che la gente avesse altri ricordi di me. Quando mi sono rotto il tendine d’Achille sono tornato in campo e voi mi avete abbracciato nello spogliatoio. Lì ho capito che avrei potuto continuare, ma anche che forse sarebbe stato meglio smettere a fine stagione”.
IL GIOCATORE PIÙ FORTE – «Ronaldo arrivava dal Barça ed era impressionante, ma se devo fare un nome dico Roberto Baggio, per il suo equilibrio tra qualità e passione. Provo una grande ammirazione per lui, così come tutti l’hanno sempre avuta nei suoi confronti».
SUL GRUPPO ARGENTINI ALL’INTER – Inizia Zanetti, raccontando un appuntamento fisso in nerazzurro: All’Inter avevamo diversi argentini, e c’era una tradizione da rispettare. Quasi una volta al mese noi argentini preparavamo l’Asado, (una specie di grigliata con carne argentina) da mangiare con tutto il gruppo. I brasiliani lo adoravano e ci aiutava a fare gruppo con tutti. Io avevo il compito più difficile: andare al supermercato a comprare la carne». Continua Cambiasso: Si si è vero, eravamo tanti argentini, ma lavoravano sempre gli stessi. Quando c’era Burdisso, solo io e lui grigliavamo, e quando è andato via mi aiutava Samuel. Diego (Milito) era come in campo, non ci aiutava, ma si sedeva solo a mangiare. Abbiamo avuto 3 attaccanti argentini e nessuno dei 3 ha mai aiutato. Julio Cruz, Crespo e Milito. Almeno Cruz arrivava e mangiava, Diego veniva li, entrava nelle foto e si prendeva il merito. Mai una volta che girasse una bistecca».
SUL FUTURO DI CAMBIASSO – Un utente gli chiede se tornerà all’Inter come allenatore, Javier lo provoca: «Cosa hai in mente per il futuro?». Il cuchu sorridente risponde: «Io collaboro con Sky e non volevo parlare di queste cose (ride, ndr). Mi conosci, ho sempre avuto una passione per allenare. Non ho mai visto il calcio come compito che mi davano in campo, cercavo di capire il perché delle altre posizioni e come si potevano muovere. I ruoli in campo hanno un perché e ho sempre voluto capirli. Allenare è sempre stato il mio sogno dopo giocare, la mia esperienza come vice in Colombia è stata importante. Diciamo che sono nel periodo di studio».
Javier: «Quello che penso: Il calcio avrà un grandissimo allenatore nel futuro. Io farà il tifo per te e lo sai.».
E Cambiasso prontamente risponde: «Voglio rispondere ai tifosi che scrivono “Pupi portalo all’Inter”, l’ho imparato nei corsi da allenatore: la persona che ti chiama per fare l’allenatore è la stessa che ti manda a casa. L’ultima cosa che vorrei è che quella telefonata arrivasse da Javier. Se un giorno ci sarà, vorrei che non mi chiamassi tu».