di Cesare Ragionieri
Dove eravate il 22 giugno 2006? Sì, proprio il giorno in cui l’Italia si è sbarazzata della Repubblica Ceca vincendo 2-0 e conquistando il primo posto nel girone. 14 anni fa, alla vigilia, c’era timore e ansia nell’aria per una vittoria che non poteva sfuggire. Il rischio, altrimenti, sarebbe stato quello di non vincere il proprio raggruppamento e di incontrare una big già a partire dagli ottavi di finale.
La Nazionale di Lippi si porta in vantaggio con Materazzi, che subentra nei minuti iniziali a Nesta e al 26′ timbra il gol del momentaneo 1-0. Nel secondo tempo la Repubblica Ceca si lancia alla caccia del pareggio, ma i due cambi del ct azzurro sono decisivi: fuori Camoranesi e Gilardino, dentro Barone e Inzaghi. E saranno proprio questi ultimi due i protagonisti del gol che chiude la partita: lo segna SuperPippo, ma tutti se lo ricordano per lo scatto dell’ex giocatore del Palermo.
Il racconto dell’episodio
Minuto 86, Italia in vantaggio per 1-0 ma risultato ancora in dubbio. Barone vince un contrasto contro un avversario e il pallone finisce tra i piedi di Perrotta, che lancia Inzaghi verso la porta avversaria. L’attaccante del Milan si invola in direzione di Cech, ma non è solo: accanto a lui c’è proprio il centrocampista del Palermo. Pochissimi secondi prima aveva conquistato il pallone, adesso si trova al fianco di Inzaghi dopo uno scatto incredibile, quasi commovente. Barone è lì, pronto per ricevere il pallone al momento giusto e appoggiarlo in porta: i due sono soli, il gol dell’Italia che chiuderà la partita è praticamente sicuro.
Lo stesso Inzaghi invita chiaramente Barone ad avvicinarsi: tutti sperano nel passaggio, anche se nessuno ci crede realmente. Uno come Superpippo vive per il gol: inoltre, non aveva mai segnato in una partita del Mondiale e per uno come lui è un’occasione troppo ghiotta. A tu per tu con Cech, lo salta col dribbling e poi appoggia in rete col sinistro per il gol del definitivo 2-0. E a Barone non rimane che correre ancora, questa volta per andare ad abbracciare il compagno alla bandierina.
I due punti di vista
A distanza di qualche anno dall’episodio, l’ex centrocampista del Palermo ha commentato così quell’azione: «In quei secondi non ho pensato a niente, sono semplicemente partito al fianco di Pippo. Sono sincero: speravo me la passasse, ma anche no. Poteva essere rischioso. L’importante è esserci stato». Ed effettivamente, anche se non ha segnato, nel cuore degli italiani Barone ci è entrato lo stesso.
Anche Inzaghi è tornato a commentare l’episodio, dandone una chiave di lettura particolare se consideriamo il tipo di azione (i due giocatori azzurri contro il solo Cech): «Barone aspetta ancora il mio passaggio? Meglio per lui, avrebbe sbagliato». La corsa di Barone per un passaggio che non è mai arrivato è entrata ormai nell’immaginario collettivo, tanto da diventare l’oggetto di un riuscito spot di Netflix che vede coinvolti lo stesso ex giocatore del Palermo, SuperPippo ed il pallone dei Mondiali del 2006.