Intervista a Trajkovsvki: «Italia, magari ti faccio gol di nuovo…»
a cura di Matteo Albanese
Trajkovski gioca in casa
«Che emozione, quando ho saputo che avremmo giocato a Palermo». L’Italia pensa di giocare in casa, al Barbera, ma in realtà l’uomo con più presenze a La Favorita non vestirà l’azzurro. Giocherà piuttosto nella Macedonia del Nord: «Sono stato lì quattro anni, ho ricordi molto belli. Per me sarà una partita doppiamente importante». Non tradisce l’emozione Aleksandar Trajkovski, 29 anni e 60 partite tonde giocate in questo stadio con la maglia del Palermo. In totale sono 113 presenze, 20 gol e 16 assist in rosanero. A conti fatti, è dove ha fatto meglio, in carriera. Questione di feeling, racconta a Cronache: «Quando arrivo io ci sono altri balcanici, non so se ricordi Mato Jajalo. L’anno dopo arriva Nestorovski, con cui giocavo già in Nazionale, c’era un bel legame».
«Italia, ti ho già segnato…»
E il 18 dicembre 2016, su assist proprio di Nestorovski, Trajkovski trova un gol importante: «Te lo racconto io. Sono appena tornato da un infortunio, è la mia prima partita dopo tanto tempo fuori. Entro a 20’ dalla fine, tocco il primo pallone e segno. Non è un gol da poco. Stavamo perdendo a Genova col Genoa. Rimontiamo, da 3-1 a 3-3. E vinciamo 4-3, il gol decisivo lo faccio io. Che partita straordinaria». A fine anno il Palermo retrocede, Trajkosvki resta e manco un anno dopo – il 6 ottobre 2017 – fa male all’Italia di Gian Piero Ventura: «Giochiamo a Torino, pareggiamo 1-1, segno io su assist di Pandev. Sono le qualificazioni al Mondiale, quel gol mio manda l’Italia agli spareggi poi persi contro la Svezia…». Parzialmente vero. L’Italia aveva già perso contro la Spagna: «Magari segno anche stavolta», sorride.
Da Angelovski e Milevski
Ma come arriva la Macedonia del Nord a questa partita? «Non siamo mai stati così vicini a qualificarci a un Mondiale. Solitamente nei gironi finivamo sempre quarti o quinti. L’Italia la conosciamo, sarà durissima. Ma si gioca una sola partita, pure fuori casa, e il calcio sa essere imprevedibile». Mai così vicini, davvero. Territori inesplorati, per la piccola Macedonia: «Non siamo voi italiani o il Brasile, nessuno si aspettava qualcosa da noi. Poi però ci qualifichiamo all’Europeo». E tutto cambia. Merito del c.t. Angelovski. Contro l’Italia ci sarà il suo successore, Milevski. Li racconta Trajkovski: «Angelovski giocava col 3-5-2, ora Milevski ha usato un 4-3-3 o 4-3-1-2, ha idee nuove. Abbiamo Bardhi, è buon giocatore, Elmas purtroppo non giocherà e poi siamo senza Pandev. Sai, s’è ritirato dopo l’Europeo, per noi era molto importante. Ma l’Italia deve temerci, abbiamo un mix di esperti e giovani, giochiamo col cuore».
«Immagina giocare con Pandev…»
Ha 29 anni, Trajkovski, e parla da veterano: «Ricordo quanto perdevamo partite facili. Ora ci temono, grazie ad Angelovski. Nei cinque anni con lui siamo cresciuti. La prima cosa che ha fatto è stata richiamare Pandev, erano due anni che non giocava con noi. E s’è creata una forte alchimia. Immagina che volesse dire per noi giocare con Pandev, uno con una carriera così prestigiosa… È ovvio che ti motivasse anche solo allenarti con lui!». Effetto Pandev: «Abbiamo giocato otto anni assieme, mi ha fatto tanti assist. Anche grazie a lui sono diventato il secondo miglior marcatore nella storia della Macedonia del Nord», ride.
«Che casino, per l’Europeo!»
Sì, ma che succede se la Macedonia andasse al Mondiale? «Ti dico una cosa. Quando siamo andati all’Europeo, già c’era un casino ovunque. Era una cosa mai successa nella storia. Se è stato così per un Europeo, non so che possa succedere per un Mondiale. Siamo un paese piccolo, non so che possa succedere ma speriamo di vederlo accadere. È difficile, lo so, anche se vinciamo contro l’Italia ci toccherà una tra Portogallo e Turchia. Ma sono sempre ottimista. L’Italia è una squadra forte, però almeno possiamo provarci, no? Questo è il calcio».