La rosa del Catanzaro è cambiata poco. Qualche acquisto di categoria e i soliti fedelissimi, che da un paio d’anni a questa parte stanno facendo le fortune del club. Tra questi, indubbiamente, c’è Jari Vandeputte, fantasioso esterno d’attacco venuto dal Belgio. Determinante per la promozione in Serie B, con 11 gol e 21 assist (sì avete letto bene, 21 assist) in Serie C. Incontenibile in questo inizio di stagione con 3 gol e 2 assist. «Due anni fa non è stato facile scegliere di venire qui. Giocavo a Vicenza in Serie B e ho dovuto fare un passo indietro. È stata la scelta migliore che potessi fare e ora mi godo il momento, da protagonista. Voglio continuare a divertirmi».
Il calcio di Vandeputte
Vandeputte è uno di quei giocatori per cui si paga il prezzo del biglietto. Parte come quinto di centrocampo ma arriva spesso al tiro o al cross, come dimostrano i numeri. Qualità e fantasia al potere, unite alla rapidità dei primi passi. In Serie C era fuori categoria ed è stato incontenibile. Ora però anche la Serie B sembra ‘stargli stretta’ perché risulta decisivo. «Ovviamente gli avversari sono molto più forti ora. Noi però ci concentriamo sui nostri punti di forza che, come abbiamo visto, possono applicarsi anche nel ‘nuovo’ campionato. Mi trovo benissimo all’interno del nostro sistema di gioco, anche se posso migliorare ancora tanto. Abbiamo un’identità chiara e precisa e non la cambiamo in base agli avversari».
È arrivato a Catanzaro dopo le esperienze di Vicenza (Serie B) e Viterbo. Grazie alla Viterbese arriva in Italia da svincolato, dopo periodi di continue prove in varie squadre del secondo campionato olandese, dove si era fatto un nome. «Venire qua è stato fondamentale. Ero abituato a un calcio solo tecnico. Qui ho imparato l’importanza del lavoro fisico e tattico e sono cresciuto enormemente come calciatore e come uomo».
Parte quindi dalla Serie C la sua parentesi italiana e, al primo anno, vince la Coppa Italia di categoria. Traguardo non banale per una squadra del genere. «Sono arrivato senza sapere una parola di italiano. Devo ringraziare Valerio Bertotto, il mio primo allenatore italiano, che è stato fondamentale e mi ha aiutato a integrarmi al meglio nel gruppo». A suon di gol e prestazioni si guadagna il salto di categoria e approda al Vicenza. Con il ‘Lane’ però non riesce ad esprimersi al meglio ed è ‘costretto’ a ripartire da dove aveva iniziato. A Catanzaro trova il posto giusto al momento giusto e diventa inarrestabile. Ritrova i gol, in tutti i modi, e soprattutto gli assist che portano i calabresi di nuovo in Serie B. «Quello che abbiamo fatto in questi due anni lo hanno visto tutti. Abbiamo riportato il Catanzaro dove merita e questo mi rende orgoglioso. Ora però non possiamo accontentarci. Io personalmente voglio arrivare in doppia cifra».
Come può migliorare il Catanzaro
La storia scritta a Marassi. La vittoria numero 300 in Serie B, la prima volta che il Catanzaro è riuscito a espugnare, in campionato, la tana della Sampdoria. Vandeputte ha messo la sua firma anche su questo successo, sofferto ma voluto e costruito con meriti collettivi, da Vivarini a Iemmello. A Catanzaro ora si respira un entusiasmo contagioso, con i tifosi che seguono i propri beniamini ovunque.
Al quarto posto da neopromossa, il Catanzaro è la vera sorpresa di questo inizio di stagione. Dopo aver letteralmente dominato il girone c di Serie C l’anno scorso, quest’anno la squadra di Vivarini non sembra intenzionata a fermarsi. «Il mister è uno dei migliori che abbia mai avuto. Tutti sono impressionati dal nostro gioco palla a terra e dai risultati dell’anno scorso. In realtà però la cosa migliore fatta da Vivarini è stata riportare fiducia e consapevolezza a un gruppo che sembrava demoralizzato, 2 anni fa».
Ed è proprio questo il segreto del Catanzaro che vola nel campionato cadetto: la forza del gruppo è diventata la caratteristica principale di questa squadra e ha messo in secondo piano anche le individualità dei suoi giocatori più talentuosi. «Abbiamo capito che in questa categoria non è sufficiente giocare un bel calcio, focalizzandosi solo sulla fase offensiva. Lo abbiamo visto contro il Parma, che ci ha punito in contropiede. Io in primis voglio crescere in fase difensiva, con disponibilità, per dare il mio contributo. Alla fine quello che conta sono i risultati, e nulla viene prima del gruppo».
Questo concetto di unione e solidità, unito all’attaccamento alla maglia, traspare dalle sue parole e non mancano i riferimenti ai propri compagni di squadra, che lui stesso definisce «fortissimi». A 27 anni, dopo 90 partite, 22 gol e 47 assist con la maglia del Catanzaro, si sta affermando nel calcio che conta. Ambizione, consapevolezza e umiltà sono le caratteristiche che lo contraddistinguono: Jari Vandeputte ha ancora tanto da offrire e come dice lui stesso «voglio dimostrare quanto valgo davvero».