C’è un operatore di mercato che non ha risentito per nulla della crisi causata dal covid. Si chiama Jorge Mendes e fa il procuratore sportivo. O meglio, il super procuratore, dato che ha praticamente in mano un club inglese e la maggior parte del suo paese, il Portogallo, Cristiano Ronaldo compreso. Un giro d’affari talmente ampio da interessare anche il New York Times.
Tutto in famiglia
Come riporta il prestigioso giornale statunitense, la maggior parte delle trattative di Mendes riguardano il Wolverhampton, squadra di Premier, dal 2016 di proprietà della cinese Fosun International. La stessa azienda detiene anche il 15% della Gestifute, la società dell’agente. I Wolves comprano soprattutto da Porto e Benfica, ma anche in uscita gli affari sono legati ad assistiti di Mendes. Il terzino destro irlandese Matt Doherty, infatti, è stato ceduto per 16 milioni di euro al Tottenham, allenato da uno storico cliente come José Mourinho. Il Wolverhampton l’ha poi sostituito con Semedo, giocatore indovinate di chi? Ok dai l’avete capito.
Non solo Wolves
Poi ci sono i “favori” fatti ai club. Il Porto, infatti, ha chiesto a Mendes di piazzare alcuni giovani talenti in Inghilterra. Il centrocampista Vitinha e l’attaccante Fabio Silva sono partiti per una quarantina di milioni. Direzione, ovviamente, Wolves, che li hanno pagati grazie alla cessione al Liverpool di Diogo Jota, sempre assistito da Mendes. Il procuratore ha inoltre condotto anche altre maxi-operazioni, come quella di Ruben Dias dal Benfica al Manchester City per 68 milioni. Alla squadra di Lisbona in cambio è andato Otamendi (altro cliente) per 18 milioni. Un negoziato in cui Mendes ha svolto le parti dell’agente dei giocatori e di mediatore tra le due società. Una pratica, però, vietata dalle regole Fifa, non poi così severe.