Stesso ruolo, stesso cognome, e ora stesso club

by Redazione Cronache

Nati in due paesi diversi, giocano per la stessa Nazionale: la Croazia. Hanno 22 anni ed entrambi sono alti 188 cm. Pure il ruolo è lo stesso: difensori centrali. Per finire, sono pure cresciuti nello stesso club, il NK Neretva. Eppure, nonostante tutto questo, Josip Šutalo e Boško Šutalo non sono imparentati. In compenso, la Dinamo Zagabria ha appena acquistato Boško dall’Atalanta. Josip è già nella capitale croata, ad attenderlo. Il prossimo anno giocheranno assieme. Se Boško arriva dalla Serie A, Josip non è da meno. Il 13 giugno scorso, infatti, la Croazia fa il colpo grosso. Batte a Parigi la Francia, basta un rigore di Modrić dopo 5’. Accanto allo spezzino Martin Erlić – la cui infanzia s’intreccia con la guerra in Jugoslavia – c’è Josip Šutalo. Insieme, fermano Mbappé e Benzema.

Josip Sutalo, Bosnia e Srna

Josip Šutalo nasce il 28 febbraio 2000 in Bosnia e Erzegovina, a Čapljina, 30mila persone proprio al confine con la Croazia. Pure l’ex attaccante Nikica Jelavić è nato qui. Entrambi iniziano a giocare a calcio nel NK Neretva, una squadra di calcio croata distante 10 km ma dall’altra parte del confine. Che poi il NK Neretva prende il nome dal fiume che bagna Mostar, città simbolo degli orrori della guerra e del tristemente famoso Ponte Vecchio. Ma mica solo Jelavić e Šutalo: questo lembo di terra cresce Bruno Petković e Darijo Srna. L’ex icona dello Shakhtar, ex Cagliari, di certo non ha dimenticato le sue origini: ha regalato al Neretva l’erba artificiale e le luci per illuminare il “suo” stadio. Bel gesto. Quanto a Josip Šutalo, nel 2014 lascia il Neretva per la Dinamo Zagabria. La capitale lo accoglie. Debutta nel 2018 con la squadra B e nel 2019 coi grandi, va in prestito all’Istria 1961, torna ed è titolare: 36 presenze l’anno scorso. Ha 22 anni, è il futuro di Dinamo e Croazia, con cui ha debuttato il mese scorso, in una vittoria di Nations League con la Danimarca.

Boško Sutalo, Bergamo e Kalinić

Boško Šutalo lo conosciamo meglio. Nasce il 1° gennaio 2000 a Metković. Ora, Metković è la città del NK Neretva, quindi è ovvio che inizi nel club dove gioca l’omonimo Josip. Nel 2015, Šutalo saluta dopo cinque anni: va a Spalato al Radnički, poi nel 2017 all’Osijek. Da qui l’Atalanta investe su di lui 5 milioni di euro, a gennaio 2020. Debutta coi nerazzurri il 2 luglio 2020 in una vittoria sul Napoli, gioca 7 partite nei primi sei mesi e 7 nell’intero anno successivo, il 2020/21. A questo punto va in prestito all’Hellas Verona, che perde le prime tre partite di fila in Serie A ed esonera Di Francesco. Ma al suo posto c’è Igor Tudor, croato come Ivor Pandur, Nikola Kalinić e Boško Šutalo che difatti gioca 24 partite (ma sole quattro intere). Un po’ terzino destro, un po’ difensore centrale. A fine anno rientra a Bergamo ma saluta presto. Ricapitolando, l’Atalanta lo compra dall’Osijek a gennaio 2020 per 5 milioni e lo cede per 4 milioni adesso, contando che il 10% del trasferimento finirà all’Osijek. Ah, è il capitano della Croazia U21.

Zagabria, Catania, Mosca

Oggi, la Dinamo Zagabria è una squadra molto interessante. Il portiere è Livaković, 27 anni: amico di Subašić, di cui era riserva al Mondiale 2018, è vicecampione del mondo in carica. In difesa il danese Lauritsen e Théophile-Catherine, poi i macedoni Ristovski (ex Parma, Latina e Bari tra le altre) e Arijan Ademi, il capitano. In mezzo Mišić, l’austriaco Ljubicic, i trequartisti Ivanušec e Mislav Orsic. Lui, ex Spezia, a settembre 2019 fa tripletta in Champions League all’Atalanta che proprio quel giorno esordisce in Coppa. Storia. Le punte sono lo svizzero Drmic e l’ex catanese Bruno Petković (già citato, è nato a Metković). Li allena Ante Čačić, due anni sulla panchina della Nazionale croata. Era c.t. a Euro 2016, dove la Croazia vince il girone battendo la Spagna ed esce agli ottavi col Portogallo. Gol di Quaresma al 117’, dopo palo di Perišić nella stessa azione. Shock. Darijo Srna – pure lui già citato in questo pezzo – annuncia il ritiro dalla Nazionale e la fascia di capitano finisce a Luka Modrić. Il resto è storia, senza lieto fine: Čačić viene sostituito da Zlatko Dalić e la golden generation croata sboccia in Russia, perdendo la finale contro la Francia.