Giorgio Chiellini, capitano e difensore della Juventus, ha parlato così nella diretta sui canali ufficiali della società bianconera questo pomeriggio.
CORONAVIRUS – «Sto bene, abbiamo fatto il tampone ieri e aspettiamo la buona notizia. Non ho sintomi. Sono al J Hotel, ho deciso di rimanere qui. Leggo un po’, guardo qualche serie Tv e ho rispolverato la Play Station come quando ero più giovane».
AMICIZIA con TREZEGUET – «Quando sono arrivato alla Juve ero molto giovane, avevo ventun’anni. Stavo sempre con Giannichedda, Blasi e Abbiati. Trezeguet mi ha aiutato ad inserirmi in un’ambiente pieno di campioni, io che arrivavo da due anni con Fiorentina e Livorno».
L’ex attaccante francese ha po raccontato un aneddoto piuttosto curioso: «Negli anni dopo la risalita in Serie A, volevamo fare una maxi grigliata a Vinovo per motivare la squadra, perché pensavamo che l’unione si facesse anche fuori dal campo. Non ci siamo mai riusciti: la società pensava che non fosse una scelta molto professionale. Rimediammo a casa mia in estate. Putroppo non servì a molto, perché poi non siamo più riusciti a vincere niente in quel periodo».
FEELING in CAMPO – «David è riuscito anche a farmi fare qualche assist quando giocavo terzino. Aveva quel modo di coordinarsi e di tirare che non ho mai visto più da nessuna parte».
PROPOSTA della JUVENTUS – «Mi ricordo benissimo. Ero in comproprietà con la Roma e un giorno arrivò il presidente del Livorno, Spinelli: “Belin Giorgio! Ti vuole una delle squadre più forti d’Italia”. Ci fu questo incontro con Moggi, Giraudo e Bettega e lì capii che sarei finito alla Juve».
Ecco invece il ricordo di Trezeguet: «Firmai due giorni prima dell’inizio di Euro2000. Fu un momento non semplice, ci allenavamo in Valle d’Aosta, era il mio primo ritiro, e il pubblico non fu proprio grato nei miei confronti».