Maurizio Sarri, tecnico della Juventus, ha commentato così la vittoria dello scudetto ai microfoni di Sky Sport:
«Ha un sapore forte, particolare. Vincere è difficile, questa squadra lo fa da tanti anni e diventa sempre più complicato e difficile. Nello sport non c’è niente di scontato, non è stata una passeggiata. È stato un anno faticoso, particolare, durissimo e ne siamo venuti a capo con due giornate d’anticipo. Il merito è del gruppo».
SU DYBALA – «Verrà valutato domani. Le sensazioni ci portano a pensare a un problema muscolare».
LA SOCIETÀ – «Ronaldo e Dybala fanno la differenza, gran parte dello scudetto è merito loro. Ma c’è il presidente che è un grande personaggio, che ti sta vicino soprattutto nei momenti difficili; abbiamo dirigenti presenti ad ogni allenamento, con cui confrontarti tutti i giorni. Qui è sicuramente una componente importante quella dirigenziale».
LA JUVENTUS – «A livello di organizzazione la società credo sia tra le top europee, non potevo aspettarmi di meglio. Bisogna entrare in punta di piedi e poi cambiare gradualmente le cose che non vanno bene: non sarebbe intelligente fare il contrario».
LE DIFFICOLTÀ – «Far convivere certi giocatori che hanno le proprie caratteristiche e poi cercare di farli giocare insieme, non era scontato come si è visto negli anni scorsi. Perché alla fine Dybala e Ronaldo hanno giocato insieme, ma non sempre. Hanno caratteristiche particolari, pur essendo fuoriclasse assoluti, ma non è semplice farli convivere. Alla lunga ce l’abbiamo fatta».
LA SOSTA – «Prima del lockdown, nell’ultima settimana, abbiamo dato sensazione di solidità che abbiamo perso dopo questi mesi di stop. Ma è successo a tutte le squadre di allungarsi, c’erano componenti fisiche e mentali che portavano a questo. Non è stato semplice, se la squadra trova più ordine ha ampi margini di miglioramento».
ADESSO? – «Farei anche a meno di pensarci questa sera. Una notte di soddisfazione vorrei passarla, come vorrei la passassero tutti i calciatori. Con la Champions arriva il bello e il difficile, vedremo come ci arriveremo».
SENSAZIONI – «Il primo giorno, quando entri, vedi campioni. Dopo un anno vedi i ragazzi e le persone. Non vedi più solo i fuoriclasse».