Juventus, Sarri è fiducioso: «La squadra l’ho vista in salute»

by Redazione Cronache

Maurizio Sarri ha parlato al termine della gara tra Sampdoria e Juventus. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.

PARTITA – «Complimenti alla bravura tecnica dei nostri due attaccanti. Bellissimo il gol di Dybala, bellissimo il gol di Ronaldo è rimasto in aria un tempo infinito. Bene il primo tempo, un po confusionari nella ripresa. Ma non abbiamo mai rischiato. La squadra l’ho vista in salute. A volte rischi di mettere a repentaglio il risultato, dispiace non averla chiusa prima».

RECUPERI – «Douglas e Ramsey stanno cercando di recuperare la condizione migliore, quindi in questo momento possono giocare soltanto spezzoni di partite».

TRIDENTE – «Stanno giocando continuamente e potevano essere stanchi ma ci siamo allungato un po per colpa della squadra e un po per gli attaccanti che non retrocedevano. La padronanza però non era la stessa del primo tempo e non volevo rischiare».

CAMBI – «A volta potrà succedere che non giocherà nessuno dei tre».

HIGUAIN – «Ha fatto bene nel primo tempo, nella ripresa si è un po’ spento, ma è un periodo in cui ha giocato sempre quindi ci può stare. L’aspetto primario è la condizione fisica, se lui, Dybala e Ronaldo non sono al massimo non possono giocare tutti insieme, quando sono al momento attuale si guarda l’avversario e si decide».

RABIOT – «Rabiot sta venendo fuori, dopo un infortunio ha trovato queste tre partite consecutive ed è andato in crescendo. Vuol dire che il giocatore ancora non ha espresso tutto. È in crescita, nell’integrazione in campo e fuori. Penso abbia ancora molto da esprimere, e che il potenziale sia superiore rispetto a quello mostrato, anche se in queste partite ha fatto bene».

DEMIRAL – «Demiral ha energia positiva in questo momento, deve essere sfruttato. Siamo sempre collegati alle squadre che alleniamo, negli ultimi anni ho avuto la fortuna di allenare squadre con percentuali di vittorie molto alte. Questo ti facilita il compito, fossi rimasto ad Empoli avrei avuto bisogno di molti più anni. In allenamento è un ragazzo che cresce improvvisamente, sprizza energia e trascina. Poi lo metti dentro, e ti rendi conto che quello che fa in allenamento lo ributta in partita. Poi ci sta che in un altro momento ci sia un altro giocatore con le stesse caratteristiche mentali che ha lui».