Keita Baldé, ex attaccante di Inter e Lazio oggi in forza al Monaco, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di calciomercato.com.
INTER – «È una società che ho sempre ammirato da quando ero al Barcellona, è un orgoglio aver giocato in nerazzurro. Speravo nel riscatto, ma prima della fine della stagione avevo già capito che non ci sarebbe stato».
RETROSCENA – «Dopo l’ultimo anno alla Lazio mi volevano Inter e Milan, sono stato vicinissimo alla Juve ma poi la trattativa non si è conclusa e sono andato al Monaco. A gennaio, invece, mi hanno cercato un po’ di squadre tra le quali di nuovo l’Inter e la Fiorentina, non si è concretizzato nulla e ho preferito rimanere a Montecarlo. Al momento sono qui, in futuro non si sa quello che può succedere».
LA SCELTA DEL 14 – «Appena arrivato in prima squadra alla Lazio era l’unico libero, poi ho deciso di tenerlo perché il giocatore preferito di mio fratello più grande è Thierry Henry che giocava con la numero 14».
LAZIO – «Appena arrivato al settimo cielo perché il mio nome usciva sui giornali e in tv. All’inizio è stata dura, mi allenavo già con la prima squadra ma non potevo scendere in campo. Organizzavano amichevoli per me e Tounkara che non potevamo essere tesserati. L’esordio in Serie A contro il Chievo è stata una grande emozione, quando ho visto che eravamo sul 3-0 ho pensato che se non fossi entrato quel giorno non avrei più debuttato».
LOTITO – «Mi ha preso a 16 anni, per me è come un padre. Una persone particolare, non semplice. Con la Lazio sta facendo un gran lavoro, ci rispettiamo e ci apprezziamo. Abbiamo discusso come padre e figlio, ma tra noi non ci sono problemi».