L’attaccante della Sampdoria, Keita Baldé, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
SERIE A – «Era un mio desiderio ritornare in Italia, il Paese dove ho iniziato la mia carriera da professionista, in un campionato fra i migliori del mondo. Candreva e Adrien Silva? Tutto ha influito positivamente, ma soprattutto la presenza di Ranieri. Al di là del fatto che lui sia oggi il mio allenatore, è un uomo che va rispettato per la sua carriera, per quello che ha fatto e che ha saputo dare al calcio. Lo ringrazierò sempre per la fiducia. Il gruppo, poi, è straordinario. Anche con Quagliarella c’era già un’amicizia lontano dal calcio. È stato facile inserirmi».
DIFFICOLTÀ – «Sono abituato, la vita è fatta di avversità. Chi è forte mentalmente riesce a superarle. In momenti simili riesco a dare il massimo e ad andare oltre gli imprevisti. Sono venuto qui con la testa giusta e tanta voglia di fare. La squadra si fida di me, devo dare tutto me stesso per ripagarli. Sono solo all’inizio del mio cammino».
L’OPPORTUNITÀ – «Dico la verità: la Samp, intesa come squadra e società, mi è sempre piaciuta sin da quando giocavo nella Lazio e poi nell’Inter. E poi qui nella Primavera c’era pure il mio fratellino (Ibourahima, ora in prestito al Foggia, ndr). Quando c’è stata l’opportunità di venire non ci ho pensato due volte. Mister e presidente mi hanno fatto vedere il progetto, convincendomi subito. Ho detto sì alla Samp per divertirmi e portarla in alto».
QUAGLIARELLA – «Fabio è un grande giocatore e un super professionista. Che giochi o no, è fondamentale per l’aiuto e per i consigli che offre».
CALENDARIO – «Spezia, Parma e Udinese? Secondo me sono le tre partite più importanti della stagione. Dobbiamo essere mentalmente a posto. Con l’Inter abbiamo fatto un grande lavoro, ma ormai è il passato. Puntiamo a vincerle tutte e tre».