Il cielo di Tiblisi è illuminato, ma la stella Kvaratskhelia non è l’unica che brilla. Semmai aiuta anche le altre, fa ancora più luce, perché il calcio georgiano sta vivendo un’età dell’oro non indifferente. “Kvaradona” è ormai una certezza, non fa più notizia. Contro il Liverpool ha rifilato due tunnel ad Alexander Arnold come fosse uno qualsiasi. Ha segnato e fatto segnare, ha divertito e si è divertito, lì dove Maradona è un Dio e dove i bambini comprano solo la sua maglia.
Rete scouting
Khvicha ha messo il calcio georgiano al centro della scena. Ci si chiede come mai uno che dribbla come un brasiliano e imbuca le punte come un enganche di Buenos Aires possa essere cresciuto in un contesto diverso. Merito di un talento unico, ma anche dell’Academy della Dinamo Tiblisi, un gioiellino costruito dieci anni fa dove le qualità vengono affinate. Kvaratskhelia si è formato lì, preso a 10 anni da una squadretta lì vicino e portato in convitto insieme ai coetanei. L’HQ della Dinamo ha una sfilza di campi, uno stadio per le giovanili, palestre, piscine e una rete scouting che setaccia il Paese in modo minuzioso, come i cercatori d’oro perlustravano il fiume a caccia di pepite. In Georgia ce ne sono varie.
Georgia imbattuta
Alla guida della nazionale c’è Willy Sagnol, vecchio terzino del Bayern e della Francia, uno dei rigoristi nella finale mondiale del 2006. C.t. da giugno 2021, Sagnol ha preso in mano una squadra giovane, sfrontata e ricca di stelline della generazione Z. Nel girone di qualificazione al Mondiale ha messo paura alla Spagna, punta dal solito KK prima della rimonta, e battuto la Svezia. Il fiore all’occhiello resta il primo posto nel gruppo C di Nations League, completato da Gibilterra, Macedonia e Bulgaria: 5 vittorie e un pareggio. Nel 2022 la Georgia non ha mai perso. Tuttora occupa il 78o posto nel ranking FIFA. Nel 1998 si spinse fino alla 42a posizione. Erano gli anni di Kakha Kaladze.
I migliori talenti
La nazionale è piena di giocatori niente male. In Italia, oltre Kvicha, è arrivato anche Luka Lochoshvili, centrale difensivo cresciuto nel gioiellino della Dinamo di cui abbiamo parlato. Un altro di cui si parla bene è Zuriko Davitashvili, esterno d’attacco del 2001, uno dei migliori amici di Kvaratskhelia nel convitto della Dinamo. L’anno scorso hanno giocato insieme nella Dinamo Batumi. Davitashvili gioca nel Bordeaux ed è arrivato nell’Europa che conta grazie al fuggi fuggi generale dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Preso dall’Arsenal Tula, ha approfittato dello svincolo concesso dalla Uefa per avere una chance in Europa. Dietro il portiere titolare, Giorgi Loria, cresce Giorgi Mamardashvili, numero uno del 2000 tra le fila del Valencia di Gattuso. Anche lui forgiato dalla Dinamo. Pare interessi parecchio alla Juventus.
Occhio a Chakvetadze
A questi si aggiunge Heorhiy Tsitaishvili, 2001, nato in Israele perché suo padre giocava lì. Dopo una vita nelle giovanili dell’Ucraina – paese di sua madre – ha scelto la Georgia come papà, ex attaccante con più di 150 gol. La Dinamo Kiev l’ha prestato al Lech Poznan, in Polonia, dove gioca esterno offensivo. Altri da segnalare: Irakli Azarovi, centrale difensivo ventiduenne della Stella Rossa, la punta del Metz Georges Mikautadze (22) e Giorgi Chakvetadze, attaccante esterno dal bel dribbling di cui si parlava benissimo un paio di anni fa, preso dal Genk e poi prestato per due stagioni. Piaceva a Tare, stregò l’Inter, ora è allo Slovan Bratislava. Cinque gol in nazionale fin qui. Dietro di loro c’è Guram Kashia, 35 anni, capitano con cento presenze tonde tonde con la Georgia. Superfluo dirvi in quale vivaio è cresciuto.