Kylian Mbappé Lottin e Erling Braut Haaland. Sono questi due i nuovi volti del football che guarda al futuro. Nato nel 1998 il primo e nel 2000 il secondo, si stanno prendendo partita dopo partita il trono del calcio. Sottraendolo a quei due mostri sacri di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, che – ahinoi – sono entrati nella parabola discendente delle loro splendide carriere. Ancora di più di Neymar, che è stato l’unico davvero vicino a scalfire il trono condiviso da Messi e Ronaldo, ma ha sempre ceduto al fascino dell’estetica. E mostrando i primi semi di una rivalità che potrebbe farla da padrona nel prossimo decennio.
Un alieno di nome Mbappé
La due giorni di Champions League appena terminata ha evidenziato ancora di più quest’aspetto. Da una parte la tripletta con cui il francese ha letteralmente annichilito il Barcellona al Camp Nou: un alieno al cospetto degli umani. Anche senza Neymar, il Paris Saint-Germain è riuscito ad ipotecare la qualificazione ai quarti di Champions League. Trascinato dall’attaccante francese, che martedì sera ha dimostrato di essere pronto fin da subito ad ereditare il testimone del duo Messi–CR7.
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Nell’immaginario collettivo la miglior partita di Mbappé era il quarto di finale dei Mondiali 2018 contro l’Argentina: doppietta e premio di MVP dell’incontro. Fino all’appuntamento del Camp Nou, dove – appunto – sembrava che facesse un altro sport. E forse potrebbe non essere un caso che le due migliori prestazioni della sua giovane carriera siano arrivate al cospetto di Messi.
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Il francese ha la velocità del possesso e l’intelligenza del corpo, della testa e del passaggio. Può creare per sé e per i compagni. Sa segnare in tutti i modi. Ha la personalità della generazione Z, del voglio tutto e subito. Il 1998 è il suo anno di nascita. La Nike è il suo sponsor e il calcio è il suo mondo. Dal pallone di Champions, portato a casa martedì, al Pallone d’Oro il passo è veramente breve. Il contratto in scadenza nel 2022 non può che attirare le attenzioni di tutte le big del calcio europeo, ma la sensazione è che Mbappé abbia soltanto due cose in testa: rinnovare col PSG e legarsi definitivamente al club del suo cuore o andare al Real Madrid, l’altra squadra che lo ha sempre intrigato.
Haaland, un mostro a tre teste
Dall’altra parte c’è la doppietta con cui il centravanti del Borussia Dortmund ha steso il Siviglia. Il norvegese è il classico attaccante che fa del gol la sua ragione di vita, ma non finisce qui. Sì, perché il gioiello dei gialloneri è bravissimo anche nel giocare per la squadra, come dimostra l’assist per il pareggio di Dahoud. Di lui ha parlato così Fabio Capello, dagli studi di Sky Sport: «Per ritmo, velocità d’azione e qualità mi ricorda Ronaldo il Fenomeno. Ha un fisico incredibile, e pensare che all’inizio non mi convinceva. Mi ha sorpreso». E se lo dice Don Fabio, c’è da credergli.
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In stagione ha segnato 25 gol in 24 partite, alla media di una rete ogni 81’. Ma i numeri che colpiscono di più sono quelli che riguardano la Champions League: Haaland ha impiegato 13 partite per raggiungere 18 gol nella coppa dalle grandi orecchie. Il secondo è Harry Kane, che ce ne ha messe 22: seguono Van Nisterooy (24) e proprio Mbappé (29), che si rivelò al mondo del calcio con la maglia del Monaco.
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Ma non finisce qui, perché il norvegese sta rincorrendo tutti i primati dell’attaccante del PSG. Che è il recordman di gol segnati prima del compimento dei 21 anni: 19, seguito ad una lunghezza proprio da Haaland. L’attaccante del BVB li compirà a luglio e dato che sembra poter proseguire l’avventura nella fase ad eliminazione diretta della Champions League, il sorpasso non sembra poi così impossibile. Proprio come la stella del PSG, anche il suo nome è al centro dei rumors di mercato. Anche perché sul suo contratto c’è una clausola rescissoria da 75 milioni di euro. Bazzecole, per un giocatore destinato a giocarsi con Mbappé il trono del prossimo decennio calcistico.