La Gazzetta dello Sport racconta il personaggio Stefano Turati, giovane portiere classe 2001 del Sassuolo che ha esordito domenica contro la Juventus. Il giorno prima del match, racconta De Zerbi, il tecnico neroverde ha detto al giovane portiere di scaldarsi per bene in vista del match. «Lui ha capito al volo. È uno sveglio e si vede. Dovevo accertarmi delle condizioni di Consigli. La sera sono andato da Stefano e gli ho detto che avrebbe giocato lui. E lui non ha avuto un attimo di esitazione. “Mister, grazie: sono felicissimo”».
Il primo allenatore e la costola rotta
È la storia di un ragazzo che ha spalancato un sogno vero, scrive la Gazzetta. Al quotidiano parla anche il primo allenatore di Turati: «Domenica sera mi ha mandato un messaggio con scritto venti volte “Grazie” e qualche cuore-emoticon. Gli ho detto che adesso deve tenere i piedi per terra ma alta la sua esuberanza. Sa che l’anno scorso mi ha quasi rotto una costola? Giochiamo all’ultima giornata contro il Genoa, lui è in porta con la Primavera: ci salviamo, viene da me e mi tira un cazzotto che, non gliel’ho mai detto, mi ha fatto male una costola per venti giorni».
La vita a Sassuolo
Turati ha appena preso la patente e suona benissimo la chitarra, con la quale allieta il convitto quando coi suoi amici non gioca alla playstation. È stato pagato 50.000 euro e oggi guadagna il minimo federale, circa 1800 euro al mese. Ha una Volkswagen Golf, vive in via Braida assieme ad altri ragazzi e mangia nella primissima sede della Mapei, che si chiamava Munarini Gino &C