Franck Ribery e Dusan Vlahovic sono due facce importanti della nuova Fiorentina di Cesare Prandelli. Il tecnico viola ha deciso di ripartire dalla difesa a quattro, da Pulgar in cabina di regia e da idee diverse per quanto concerne il reparto offensivo.
I piani
Per migliorare il rendimento del francese, Prandelli vuole avvicinarlo all’area di rigore avversaria. I due gravi infortuni che hanno condizionato l’ultimo anno del campione francese sono stati frutto di interventi cattivi (Tachtsidis e Barella) nelle zone centrali del campo, dove l’attaccante viola spesso scende per andare a prendere palla. Prandelli non gli chiede di tornare a fare l’esterno offensivo come ai tempi del Bayern Monaco. Gli vorrebbe lasciare libertà d’azione ma negli ultimi trenta metri, dove può fare la differenza con i suoi dribbling micidiali e con la sua capacità di servire assist per i compagni.
Passiamo a Vlahovic: al gioiello serbo, dopo il lockdown, si è spenta la luce. Paragonato spesso a Ibrahimovic e a Dzeko, è finito in un tunnel dal quale ancora oggi fatica a uscire. Prandelli crede in lui, ma il classe 2000 deve cambiare atteggiamento e tornare a lavorare sui suoi difetti, a cominciare dalla poca abilità nel proteggere la palla per far salire i compagni. Un limite che si può correggere o almeno migliorare con l’allenamento. L’idea del nuovo tecnico della Fiorentina è di garantire sei-sette partite da titolare a Vlahovic, a patto di vedere la giusta determinazione nel gioiello viola.