Il giorno in cui Di Natale diventò Dio

by Redazione Cronache

LA PARTITA

È il Chievo di Francesco Acerbi contro l’Udinese di Allan, Mehdi Benatia e Dusan Basta. E, chiaramente Totò Di Natale, perché quando si parla di Udinese non si può non parlare di lui, recordman di presenze (446) e gol (227). È il 7 aprile 2013 e al Friuli c’è Francesco Guidolin che affronta Eugenio Corini. Pellissier stringe la mano a Di Natale, Damato fischia e si può partire.

Udinese arrembante che ci prova subito con Pereyra, ma il vantaggio arriva solo grazie a un pasticcio totale di Christian Puggioni che, ricevuto il pallone da Paul Papp, lo controlla e, nel provare a spostarselo, lo manca clamorosamente, spalancando la via della gloria a Di Natale che dedica la rete a Franco Califano.

VUOI TUTTO IL CALCIO DI CRONACHE? SCARICA LA NOSTRA APP, È GRATUITA!

IL GOL

È il raddoppio bianconero a fare la storia. «Il giorno in cui firmai con l’Udinese, Totò segnò una rete incredibile contro il Chievo», ci ha raccontato recentemente Bruno Fernandes: uno che con Di Natale ci è cresciuto, rimanendo subito stregato da quel gol. Un imprinting. Quello è il campionato nel quale per il quarto anno consecutivo conclude superando quota 20 gol. L’ultimo a riuscirci era stato Gabriel Omar Batistuta tra il 1997 con la Fiorentina e il 2001 con la Roma. Roberto Pereyra porta il pallone, vede il suo capitano dalla parte opposta del campo e lo serve con un pallone tagliato che non prega due volte Antonio che, al volo, lo scaraventa in rete sul secondo palo. Un po’ come Francesco Totti a Genova. La partita terminerà 3-1, ma la storia è già fatto il suo corso.

IL VIDEO