di Gabriele Codeglia
È una domanda che ormai da anni sembrava non trovare più risposta positiva, complice il dominio della Juventus e dei suoi otto scudetti consecutivi. Un monopolio che mai era stato attuato nella nostra “classe regina”.
Ma, dopo quasi due lustri a tinte bianche e nere, vista la bagarre nella lotta scudetto che sta entusiasmando tanti tifosi, è lecito chiederselo: la Serie A è di nuovo il campionato più bello del mondo?
Lotta scudetto
Al termine della ventitreesima giornata, la testa della classifica è tornata ad essere dell’Inter che, seppur a pari merito con la Juventus, si gode il primato a quota 54 punti, uno in più della Lazio. I biancocelesti stanno pian piano diventando una seria candidata alla contesa, dopo esser stati etichettati come “terzi incomodi” nel duello tra bianconeri e nerazzurri.
Juventus
Ridimensionamento della Juve? Oppure le rivali hanno alzato l’asticella? Entrambe le domande potrebbero benissimo ricevere un sì come risposta. Gli uomini di Sarri, nonostante un CR7 al suo massimo rendimento nel campionato nostrano, faticano a convincere, dando l’idea di non aver mai assorbito, neanche in buona parte, la filosofia calcistica dell’allenatore toscano. Ventitré gol subiti in altrettante partite, seconda miglior difesa della A: se con Allegri questa statistica era diventata una solida realtà alla base di ogni successo, con Sarri, la difesa bianconera ha perso la sicurezza che ne aveva contraddistinto gli anni precedenti. Questo aspetto, più di un attacco, che è comunque il quarto migliore del campionato, è forse la causa principale del ridimensionamento della Juventus.
Inter
Allo stesso tempo, come era abbastanza pronosticabile a bocce ferme prima che iniziasse il campionato, la squadra che più di tutte ha alzato l’asticella è l’Inter di Antonio Conte, vero e proprio valore aggiunto della squadra, più di ogni altro top player. I numeri dei nerazzurri parlano chiaro: miglior difesa del campionato (pari alla Lazio), una sola sconfitta in campionato (contro la Juventus a San Siro), ancora imbattuti in trasferta dove hanno collezionato sei punti più delle altre due rivali coinvolte nella lotta scudetto. Nonostante un piccolo calo tra dicembre e gennaio, gli uomini di Conte restano senza dubbio la squadra più solida di questa Serie A.
Lazio
Trascinata da un Ciro Immobile in stato di grazia, la Lazio è la vera sorpresa di questo campionato. Al di là degli exploit di Cagliari, Verona e Bologna, quasi nessuno si sarebbe immaginato i capitolini in quella posizione di classifica ad inizio febbraio. Oltre ad aver subito il minor numero di reti come l’Inter (20), gli uomini di Inzaghi vantano il secondo miglior attacco (53), dietro soltanto alla macchina da gol che è l’Atalanta di Gasperini (61). Luis Alberto e compagni, forse per la rosa meno lunga rispetto ad Inter e Juve, restano senza dubbio in seconda fila nella corsa al titolo di campione d’Italia, però c’è un però, che non è un dettaglio così piccolo per essere tralasciato: fuori dall’Europa League e dalla Coppa Italia, resta soltanto il campionato da giocare e una partita ogni sette giorni potrebbe diventare l’arma in più di questa Lazio.
Chi la spunterà?
Juventus
La Juventus ha rallentato, perdendo male a Napoli e a Verona. Due sconfitte che hanno azzerato il mini vantaggio sulle inseguitrici e fatto nascere qualche dubbio in più nella testa di Sarri e dei tifosi. Il centrocampo è senza dubbio il reparto meno “sarriano” di una rosa che resta lo stesso la più lunga e completa della Serie A, ma se prima in mediana c’erano giocatori del calibro di Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio, ora viene più difficile pensare che i vari Rabiot, Matuidi, Bentancur e Pjanic possano essere decisivi allo stesso modo. La tabella di marcia sarà aggiornata dopo le sfide contro Brescia e Spal in campionato, che sulla carta dovrebbero portare una boccata di ossigeno alla classifica dei bianconeri, e quelle contro Milan (in Coppa Italia) e Lione (in Champions League).
Inter
I nerazzurri sembrano rigenerati da un mercato invernale che ha portato nuova linfa e i ricambi che mancavano come il pane alla rosa di Conte. Innesti sicuramente poco roboanti, Eriksen a parte, ma che in un contesto tecnico come quello dell’Inter sono tutto tranne che fuori luogo. Giovedì a San Siro arriva un Napoli sempre più malato e in difficoltà, forse l’avversario meno ostico che potesse capitare in una semifinale di Coppa Italia. Il match clou è però in programma nel posticipo di domenica sera: scontro diretto con la Lazio all’Olimpico. Non sarà sicuramente la partita che determinerà il cammino di entrambe le squadre, ma resta senza dubbio un match da non fallire. Lo spettacolo, si spera, sarà assicurato. Seguirà il doppio impegno di Europa League con il Ludogorets inframmezzato dalla sfida casalinga con la Sampdoria.
Lazio
Come già sottolineato in precedenza, la Lazio è quella che giocherà meno partite da qui al termine della stagione. Soltanto tre sfide in programma in questi ultimi diciannove giorni di febbraio: Inter, Genoa e Bologna. Tre partite con insidie diverse, dove potenzialmente potrebbero essere colti nove punti che diventerebbero pesantissimi in un momento così delicato del campionato. Il riposo farà la differenza sul piano fisico, ma se Inzaghi non sarò bravo a dosare nel modo giusto il mix di concentrazione, tensione e anche paura, nella testa dei suoi, questo focus esclusivo sul campionato potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio (ipotesi abbastanza lontana da questa Lazio).