A 33 anni, dopo aver atteso a lungo la cittadinanza, Dante Rossi ha cambiato vita e continente per realizzare il suo sogno. Quale? Debuttare in Nazionale con San Marino. E una volta realizzato, non ha trattenuto l’emozione al termine del pareggio contro Gibilterra. Le immagini del suo pianto hanno fatto il giro del web, facendolo diventare l’uomo copertina della Nazionale.
La storia
Il bisnonno di Dante, Giuliano Rossi, è tra le centinaia di sammarinesi che a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo ha lasciato San Marino per cercare fortuna in Argentina. Nonostante la maggiore età e il cognome ereditato dalla madre, fino a poco temp fa una legge gli ha impedito di ottenere la cittadinanza. E di coronare il suo sogno di giocare con la Nazionale.
Le parole
Il difensore, che gioca in Promozione nel Chiesanuova, ha raccontato la sua storia ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
SENSAZIONI – «Non me l’aspettavo, non sono riuscito a trattenere l’emozione. Per me c’era molto di più dietro quel pareggio: ho aspettato dodici anni per poter ottenere la cittadinanza e stare oggi insieme ai miei compagni. In quel momento ho pensato ai miei nonni che non ci sono più e con cui sono cresciuto quando mia mamma lavorava, alla famiglia che è lontana, ai miei amici, a mia moglie».
PESSIMISMO – «Passavano gli anni e pensavo non fosse più possibile, ormai per me era una storia chiusa. Mia moglie è un’insegnante, anche lei ha lasciato tutto in Argentina per seguirmi. Non era il suo sogno, era il mio. E per questo la ringrazierò sempre. Ora vogliamo restare qui a lungo e formare una famiglia. Non sappiamo ancora cosa succederà nel mondo, ma quando tutto passerà aspettatevi un nuovo sammarinese in uno o due anni».
LIVELLO – «Abbiamo giocato alla pari con nazionali del nostro stesso livello, la squadra è cresciuta. I compagni mi hanno accolto alla grande, fanno tutti molti sacrifici: lavorano in fabbriche, palestre, come contabili, ma poi in campo sono dei professionisti. Rappresentare San Marino è motivo di orgoglio».