Ci abbiamo creduto dal primo giorno, abbiamo sacrificato tutto, abbiamo sognato in grande per poi risvegliarci di colpo.
Niente onori. Niente gloria. Niente fama.
Abbiamo preso schiaffi così forti che avrebbero stordito un gigante. Abbiamo sfidato giocatori più forti, più veloci, più talentuosi. Abbiamo perso partite all’ultimo secondo. Abbiamo subito torti arbitrali. Abbiamo accettato le scelte del mister, seduti in panchine fredde e diroccate. Abbiamo ascoltato festeggiamenti nello spogliatoio di fianco al nostro, con la testa tra le mani e gli occhi gonfi di rabbia. Abbiamo distrutto scarpe, consumato tacchetti, perso fiumi di sangue dalle ginocchia. Abbiamo sbagliato passaggi, cross, diagonali.
Ma non ci siamo mai arresi.
Siamo consapevoli che i giorni di dolore ci saranno sempre. Ma è per questo che siamo folli. Lottiamo contro qualcosa che è troppo grande per noi, affrontiamo una vetta impossibile da scalare. Ci proviamo, e se non ci riusciamo ci riproviamo. Questo è il nostro destino, questo è ciò per cui siamo nati.
Una dolce e irresistibile maledizione.