Lazio-Bayern: perché è finita 1 a 4?

by Redazione Cronache
lazio

di Andrea Sperti 

La sfida di ieri in Champions League tra Lazio e Bayern Monaco è parsa senza storia già dal primo tempo.

La partita

La prima frazione di gioco, infatti, si è chiusa con il risultato di 3 a 0 per gli ospiti, con i padroni di casa in evidente difficoltà sia fisica che mentale. Nella ripresa la pressione dei bavaresi è diminuita dopo la rete del 4 a 0, ma il gol di Correa, quello che un tempo si chiamava della bandiera, non è stato così utile alla truppa di Inzaghi, che ha praticamente un piede e mezzo fuori dalla Champions.

Esperienza e sangue freddo

Perché c’è stata tutta questa differenza tra Lazio e Bayern? I tedeschi sono davvero così più forti dei biancocelesti o c’è qualche altra spiegazione a questa debacle?

Innanzitutto un aspetto fondamentale da tenere in considerazione riguarda l’esperienza nel giocare questo tipo di partite. La Lazio non arrivava agli ottavi di finale da circa 20 anni e molti giocatori presenti in campo ieri non avevano mai giocato una gara di tale importanza. Si dice spesso che in Champions conti il sangue freddo e ieri la formazione di Inzaghi ha dimostrato di non averne a sufficienza, al contrario dei suoi avversari.

Il Bayern è entrato in campo convinto di battere la Lazio e l’approccio è stato subito quello delle grandi occasioni. Certo, l’errore di Musacchio ha aiutato e non poco la compagine tedesca ma la mentalità dimostrata nei primi minuti sarebbe venuta fuori in ogni caso.

Gegenpressing

C’è una parola tedesca, poi, che rappresenta il gioco di Flick. Stiamo parlando del Gegenpressing, ossia la capacità di aggredire immediatamente il portatore di palla avversario subito dopo aver perso il possesso della sfera. Il gegenpressing può attuarsi in diversi modi: Guardiola, ad esempio, predilige il pressing nello spazio finalizzato a coprire le linee di passaggio al portatore di palla avversario, mentre Jupp Heynckes con il suo Bayern Monaco attuava un pressing maggiormente orientato sull’uomo, portando la marcatura sui potenziali ricettori del pallone.

Questo secondo aspetto ha fatto la differenza anche ieri, con la Lazio che non è mai riuscita a venire fuori dal pressing asfissiante degli avversari, parsi in una condizione fisica invidiabile nonostante le ultime difficoltà vissute in Germania.

Adesso ai biancocelesti servirà compiere un’impresa poco realistica. Ciò che conta nel ritorno, però, sarà giocare una gara dignitosa, come è stata quella di ieri, nella quale Lulic e compagni hanno comunque dato tutto.