Porto
Assieme al Nottingham Forest, è l’unica squadra ad aver disputato due finali di Coppa senza mai perdere.
La prima vittoria risale al 1986-1987. Finale al ‘Prater’ di Vienna contro il Bayern Monaco. Sono proprio i tedeschi a portarsi in vantaggio al 25′ con Ludwig Kögl, ma, come successo nel ’70 per il Feyenoord, anche il Porto riesce a ribaltarla. Pareggia Madjer, attaccante algerino, al minuto 77 e, dopo solamente altri tre giri di lancette, il subentrato Juary (ex Avellino, Inter, Ascoli e Cremonese) compie il sorpasso segnando il 2-1 che vale il successo per gli uomini di Artur Jorge.
Il bis arriva nel 2003-2004. Una Champions League impronosticabile si chiude con una finale sorprendente tra il Porto di José Mourinho e il Monaco di Didier Deschamps. All’Arena Auf Schalke di Gelsenkirchen non c’è storia: 0-3 senza appello, firmato da Carlos Alberto, Deco e Alanicev.
PSV Eindhoven
Stagione 1987-1988. La prima e unica finale disputata dalla squadra olandese vede come avversario il Benfica. Guus Hiddink schiera un undici composto da sette orange (tra cui Koeman), tre danesi e un belga, il capitano Eric Gerets (ex Milan). Le Aquile di Lisbona rispondono con altrettanti portoghesi, tre brasiliani e uno svedese, la prima punta Mats Magnusson.
Ma la maledizione di Béla Guttman continua. Dopo lo 0-0 dei 120 minuti, i tiri di rigore sono fatali agli uomini di Toni. Decisivo l’errore di Antonio Veloso all’ultimo tentativo: il portiere del PSV, Hans van Breukelen, intuisce e para, consegnando la Coppa alla propria squadra.
Stella Rossa
Dopo i rivali del Partizan (nel 1965-1966, finale persa con il Real), la Stella Rossa allenata da Ljupko Petrovic è la seconda squadra jugoslava a disputare l’atto conclusivo della più importante manifestazione europea per club.
A Bari, nel nuovo stadio ‘San Nicola’ costruito per i mondiali, la Zvezda affronta il Marsiglia trascinato da Jean-Pierre Papin (futuro Pallone d’oro). In seguito ai tempi regolamentari e supplementari, il risultato non si sblocca, rimanendo sullo 0-0.
Si va ai rigori. I francesi sbagliano subito, al primo tentativo, con Manuel Amoros. Per la Stella, invece, nessun errore: tutti i penalty vanno a segno, compresi quelli di Prosinecki, Mihajlovic e Pancev. L’attaccante di Skopje sigla l’ultimo e decisivo tiro dagli undici metri scatenando la festa dei tifosi di Belgrado.