La Juventus può rimanere tranquilla, i giocatori bianconeri un po’ meno. Di cosa stiamo parlando? Della violazione del regime d’isolamento da parte di 7 calciatori della Vecchia Signora: la vicenda vive dunque su una doppia corsia giudiziaria. La Procura di Torino indaga sulla possibile violazione dell’articolo 650 del Codice Penale, che punisce «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene». Mentre la Procura della Figc – come si legge su La Gazzetta dello Sport – ha aperto un fascicolo per verificare l’ipotesi di una violazione delle norme anti-Covid.
Chi rischia cosa
La Juventus non rischia praticamente niente. Il motivo? Dopo aver informato tutti i giocatori della necessità di rispettare le norme, è stata la stessa società bianconera a segnalare la vicenda all’Asl. Che era obbligata ad informare di conseguenza la Procura della Repubblica competente. Difficilmente per il club bianconere potrà scattare la responsabilità oggettiva, visto anche il quadro delle attenuanti.
Per quanto riguarda i giocatori, invece, non ci sono precedenti. Ci sono per quanto riguarda dirigenti e medici, come le norme nate nel giugno scorso e riconfermate a settembre. L’obiettivo era quello di colpire la «mancata osservanza dei protocolli sanitari» e il tentativo era ed è quello di richiamare soprattutto le società a una grande severità. Tanto che in queste settimane sono andati in giro in tutti i campi diversi ispettori federali per verificare che si facessero i tamponi nei tempi giusti, che gli spogliatoi fossero sanificati, che si usassero le mascherine nelle circostanze previste.
Si sono registrati altri casi, nel Milan una multa dopo patteggiamento a Paolo Maldini e al dirigente accompagnatore Andrea Romeo per essere entrati nello spogliatoio degli arbitri e aver parlato con loro senza mascherina; l’inibizione di 30 e 20 giorni a Guido Fienga, Ceo della Roma, e al medico sociale giallorosso Massimo Manara, per non aver rispettato le norme sul distanziamento dei calciatori in panchina. Tutte le violazioni chiamano in causa l’articolo 4, quello sull’obbligo per tutti i tesserati di rispettare codici e norme federali. Sarà la procura federale a individuare, se si accertasse una responsabilità, il livello di gravità e le eventuali attenuanti. Di certo, in un’atmosfera di crescente tensione per l’impennata dei contagi, la vicenda sarà analizzata con grande attenzione.