Le migliori trattative di mercato che non sono mai andate in porto

by Redazione Cronache
verratti

Quante volte abbiamo sognato che il campione che abbiamo sempre ammirato finisse nella nostra squadra? Quante volte è successo, ad esempio, che sulla carriera di FIFA, con la nostra squadra del cuore abbiamo comprato giocatori fortissimi e abbiamo vinto la Champions League con Messi, Ronaldo e Ibrahimovic in attacco. Oggi abbiamo deciso di riportare le migliori trattative iniziate nel mercato reale, ma che, per un motivo o per l’altro, non si sono mai concluse. Quanti ne ricordate?

Gaetano D’Agostino al Real Madrid

Il primo caso, iconico, ma più vicino di quanto si possa pensare, è quello di Gaetano D’Agostino. L’ex regista dell’Udinese, è stato molto vicino al Real Madrid. Come ha raccontato in un’intervista, ha ancora la copia del pre-contratto custodita gelosamente a casa, e l’accordo è saltato solamente perché i due club non trovarono l’intesa. La curiosità? Era l’estate stessa in cui il Real acquistò Kakà, Cristiano Ronaldo e Benzema. «Non l’ho mai detto ma sono stato davvero a un passo dal Real. Due settimane dopo che era sfumata l’operazione con la Juve, mi avevano cercato. Anche con loro trovai immediatamente l’intesa. Un quinquennale da 2 mln di euro a stagione. Dovevo solo andare in Spagna per firmare, ma l’Udinese non chiuse l’affare. Volevano un paio di promesse madrilene come contropartita (oltre ai 20 mln per il cartellino ndr) e così saltò tutto e al mio posto presero Xabi Alonso dal Liverpool».

Luis Figo al Parma

Luis Figo avrebbe potuto giocare al Parma. L’ex giocatore di Real Madrid, Barcellona ed Inter, vincitore del Pallone D’Oro nel 2000, ha raccontato un retroscena curioso, avvenuto prima dell’arrivo al Barcellona. Figo ricorda che, dopo l’avventura fortunata allo Sporting Lisbona, aveva già concluso l’accordo con il Parma, firmando il contratto. Moggi però, gli impedii di andare a giocare in Emilia, e il portoghese fu costretto a cambiare destinazione, finendo al Barcellona: «Quando giocavo con lo Sporting Lisbona, la società portoghese trovò un accordo con la Juventus per il mio trasferimento, io mi arrabbiai per tutto ciò e firmai col Parma. Il contratto valido era quello con il club gialloblu, non con quello bianconero. Fu Luciano Moggi a vietarmi di giocare in Italia per 2 anni, così mi trasferii al Barcellona. Forse era il mio momento fortunato, perchè alla fine indossai la maglia blaugrana».

Jonathan Biabiany al Milan

Biabiany, all’Inter dal 2008, segna anche un gol nella finale del Mondiale per club del 2010 contro il non  Mazembe, ma non gli basta. Ceduto al Parma, nel 2013 prova nuovamente a tornare a Milano, sponda rossonera. Trattativa complicata, ma si chiude. Nelle ultime ore di mercato, intanto, il francese posa con la sciarpa rossonera. Dopo gli esami il Milan Lab sentenzia un’anomalia cardiaca. Dopo un anno di stop, il ragazzo tornerà a giocare. Nell’Inter.

Scambio Vucinic-Guarin

Un periodo di transizione per entrambe le squadre. La Juventus aveva già iniziato a vincere, ma cercava conferme, l’Inter, allenata da Stramaccioni e costretta dal Fair Play Finanziario, non poteva permettersi esborsi importanti. L’affare Vucinic-Guarin accontentava entrambe le parti. C’era l’accordo totale e i giocatori erano addirittura nelle sedi delle società. Solo Thoir, al tempo presidente dell’Inter, impedì lo scambio: «L’Internazionale informa di aver deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus per il trasferimento dei calciatori Fredy Guarin e Mirko Vucinic. Il presidente Thohir, dopo essersi confrontato con Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell’accordo e ha già dato mandato ai responsabili dell’area tecnica di valutare altre opportunità di mercato, con l’obiettivo di rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici imposti dal Financial Fair Play».

Aly Cissokho al Milan

Estate 2009. Milan alle prese con le prime difficoltà economiche: Kakà lascia i rossoneri che vanno alla ricerca di nuovi calciatori. Gli osservatori consigliano un francese di caratura. Potenza fisica e ottimo scatto da fermo. Aly Cissokho dal Porto. La società portoghese chiede quindici milioni, e il Milan, dopo un’estenuante trattativa, accetta e lo porta a Milano. Durante le visite mediche però, i medici notano qualcosa di strano. Cissokho, infatti, riporta diversi problemi alla struttura dentale. Secondo i medici, questi problemi alla dentatura potrebbero causare guai muscolari e addirittura compromettere la postura del ragazzo. Il Milan chiede il prestito, il Porto rifiuta e l’affare salta.

Dimitar Berbatov alla Fiorentina ed alla Juventus

Dimitar Berbatov. L’intrigo dell’estate 2012. Il bulgaro, in uscita dal Manchester United, era sui taccuini di diverse squadre alla ricerca di un attaccante di esperienza. Secondo i media italiani, Davanti a tutti c’era la Fiorentina. Il club viola definisce in pochi giorni l’accordo con l’entourage dell’attaccante. Se però con il Manchester si arriva allo scambio dei documenti , l’intesa con Berbatov è solamente verbale, simile però a molte altre trattative. Berbatov e il suo agente si imbarcano su un volo diretto a Firenze da Manchester, con scalo a Monaco di Baviera. In Italia, però, non arriverà mai. Mentre a Firenze lo attendono, la Juventus, che cerca un attaccante da associare a Vucinic,  chiude l’accordo con lo United e inizia a trattare con il giocatore. Berbatov riparte da Baviera e vola a Torino, dove però non arriverà mai. Dura guerra tra Juventus e Fiorentina con diversi comunicati stampa, ma nessuna delle due ha la meglio: Alle 22 è il Fulham a ufficializzarne l’acquisto.

Patrick Schick alla Juventus

Uno dei più recenti, e sul quale diversi tifosi si sono schierati, è stato l’arrivo di Patrick Schick… al J Medical. Nell’estate successiva alla stagione fortunata con la Sampdoria, (8 gol, 7 da subentrato) il ceco finì nel mirino di mezza Europa. Inter e Juventus aprirono un’asta, nella quale i bianconeri ebbero la meglio. Schick si trasferì a Torino, trovando anche casa. Prima di firmare il contratto, però, doveva fare le visite mediche. Sono state proprio le stesse visite a compromettere l’affare. Dalle analisi del J Medical risultò un problema al cuore per Schick, che vide il suo contratto stracciato poche ore fa. Sul giocatore piombò la Roma, che chiuse la trattativa pochi giorni dopo. Celebre la foto di Schick con la tuta di allenamento della Juventus.

Marco Verratti al Napoli e alla Juventus

«Io ho sempre detto che all’epoca l’unica italiana che fece un’offerta seria per lui fu il Napoli. Avevamo chiuso e per me era un’operazione fantastica perché Verratti sarebbe rimasto un anno in più, insieme ad Insigne, rimanendo Zeman, e  perché c’erano calciatori azzurri che potevano venire a Pescara come Santana. Saltò perché se vi ricordate Verratti fece un’intervista in cui diceva che era juventino. Gli ho detto “devi  fare il professionista  e che anche se tifi una squadra, devi essere pronto a giocare con chiunque.  È evidente che la cosa è andata così ed è giusto e corretto dire che il Napoli era l’unica squadra che aveva fatto un’offerta seria». Così, l’ex AD del Pescara, Sebastiani, raccontò un retroscena clamoroso nel quale saltò l’affare di Verratti al Napoli. Ma il centrocampista fu vicino anche ad un’altra squadra di A, la Juventus, appunto. Con la Juventus, il Pescara trovò l’accordo, così come il giocatore, ma l’affare saltò perchè gli abruzzesi chiedevano una contropartita: «James Troisi guadagnava troppo per le casse del Pescara, per questo l’affare Verratti alla Juve è saltato», ha dichiarato Di Campli, agente di Verratti. Proprio nel corso di quella stessa estate, infatti, la Juventus acquista James Troisi dalla squadra turca del Kayserispor. L’australiano era già stato seguito dal Pescara ed il piano della Juve per arrivare a Verratti era inserire metà del cartellino dell’attaccante nell’offerta cash presentata agli abruzzesi. Il mancato accordo fra Troisi e il Pescara, però, mandò in fumo l’intera operazione con Verratti che prese il primo treno per Parigi. 

Luca Toni all’Inter

«Avevamo chiuso con Moratti per 25 milioni di euro, Toni andava all’Inter, ma la penalizzazione per Calciopoli convinse i Della Valle a rinunciare. Allora spuntai la clausola da 11 milioni per l’anno successivo. Alla fine è andata bene ugualmente». Così, l’ex procuratore di Luca Toni, Tinti, svela un retroscena sull’affare con l’Inter. I nerazzurri, al suo posto, presero Zlatan Ibrahimovic dalla Juventus.

Milinkovic-Savic alla Fiorentina

Milinkovic-Savic alla Fiorentina era cosa fatta. I viola, con Pradè a capo, avevano preparato  il contratto da far firmare al serbo. Arrivato nella sede della Fiorentina, lo stesso Pradè incontra il giocatore per le firme ma tutto si blocca bruscamente e l’affare va in fumo, perché il giocatore, chiedendo scusa a tutti, confessa in lacrime di avere già da tempo un accordo con la Lazio e di non poter fare altre scelte. Il suo procuratore, Matej Kezman, aveva trovato da settimane l’accordo totale con Tare e si parla addirittura di un pre- contratto già firmato, che aveva fatto indispettire il Genk, proprietario del cartellino di Milinkovic. La squadra belga cercò altre offerte per Savic, e accettò di fretta quella della Fiorentina, ma il giocatore si tirò indietro.

Senza nominare l’affare Politano-Spinazzola, interrotto per le cause di dominio pubblico, vi chiediamo: E se questi affari fossero andati a buon fine? Come sarebbe oggi il calcio italiano?