Nel fine settimana che consacra campioni d’Africa i Leoni della Teranga del Senegal e incorona re di Sanremo Alessandro Mahmoud in arte Mahmood e l’ex difensore delle giovanili della Feralpisalò Riccardo Fabbriconi in arte Blanco, la serie A riparte con tante sorprese, rimonte, tracolli eclatanti, volti nuovi, risoluzioni improvvise (Kalinic!) e ritorni a sensazione (Giovinco!). E anche una dose per nulla trascurabile di fatti strani e Statistiche Inutili.
Inter Milan Show
Se siete di quelli che credono incrollabilmente nei corsi e ricorsi, nei fondi di caffè e nel volo degli uccelli, sarete andati a nozze con Inter-Milan. Degli ultimi undici derby di campionato il Milan ne aveva vinto solo uno, il 17 ottobre 2020, ma state a sentire: si era giocato di sabato alle 18, l’Inter era padrona di casa, il Milan aveva vinto 2-1 con una doppietta di un centravanti ultra-trentacinquenne. A posto così: ce n’era abbastanza per sapere già tutto. Eppure un numero 9 del Milan non segnava contro l’Inter dal 4 maggio 2008, e trattavasi ovviamente di Pippo Inzaghi in un derby del 4 maggio 2008. Eppure un numero 9 del Milan non segnava una doppietta contro l’Inter dall’11 maggio 2001, il mitologico Inter-Milan 0-6, anche quella volta sotto la Curva Sud (ma nel primo tempo!). Eppure un numero 9 francese del Milan non segnava una doppietta contro l’Inter dal 10 febbraio 1993, un Inter-Milan 0-3 di coppa Italia in cui aveva gozzovigliato Jean-Pierre Papin. Parafrasando un vecchio vincitore di Sanremo, era già tutto previsto.
Gli occhiali di Herr Blessin
Non siamo di quelli che teorizzano la perfezione dello zero a zero, specialmente se giunge in capo a partite molto faticose alla vista com’è stata in gran parte Roma-Genoa, prima del coitus interruptus finale targato Abisso & Zaniolo. Ma c’è un dato, passato inosservato, che invece potrebbe essere addirittura storico: non troviamo traccia di allenatori che abbiano debuttato in serie A con due pareggi per 0-0. Che il tedesco Blessin, venuto dalla Germania a propalare il calcio del futuro, si sia già ferocemente ballardinizzato come il più inveterato dei pragmatici? Al prossimo turno, decisivo per la stagione del Grifone, l’ardua risposta: in casa contro la Salernitana non potrà bastare il risultato a occhiali.
Ad esempio a me piace il Sud
La dimenticabile Bologna-Empoli 0-0 del 6 febbraio 2022 passerà alla storia per i primi minuti di un giocatore neozelandese in serie A: si tratta del giovane Liberato Cacace, origini campane per parte di padre e di madre, ma nato dall’altra parte del mondo, a Wellington – latitudine 41° 17’11” Sud. Cacace è dunque il calciatore più meridionale che abbia mai giocato nel nostro massimo campionato? In realtà no, perché le terre abitate più a Sud del pianeta si trovano in Sudamerica, tra Argentina e Cile. Avventuriamoci dunque nella remota Patagonia per incontrare le tracce di almeno due calciatori del nostro recente passato: l’ex centrocampista del Brescia Andres Yllana, nato a Rawson, capoluogo della provincia del Chubut, latitudine 43° 18’Sud. E Mario Alberto Santana, splendido funambolo del Palermo di una quindicina di anni fa (ma anche più di recente, in serie D), nato a Comodoro Rivadavia (latitudine 45° 52′ S), sempre nel Chubut, il centro abitato più popoloso al di sotto del 45° parallelo. Dalle estreme propaggini del Sud a quelle del Nord: chi è il calciatore più polentone della storia della serie A? Le nostre indagini ci conducono nell’inospitale Tromsœ, dalle parti del Circolo Polare Artico, dove nacque e iniziò a giocare il biondissimo Steinar Nilsen, meteora del disastroso Milan 1997-98 (e successivamente del Napoli in serie B), ricordato solo per un gol su punizione all’Inter in Coppa Italia. Con il 69°38’56 N di latitudine della sua amena cittadina, comunque, la renna Steinar avrà a lungo un posto nella storia della serie A.
Mi consenta
Prima o poi doveva succedere, anzi è sorprendente che sia accaduto solo ora: per la prima volta in tre anni, il Monza di Silvio Berlusconi ha subito gol da un giocatore che aveva fatto in tempo a segnare anche al Milan di Berlusconi (1986-2017). Negli anni ci si erano cimentati in tanti, da Denis a Menez, da Dionisi al Pata Castro che aveva colpito un palo in uno Spal-Monza di Coppa Italia. C’è riuscito Daniel Ciofani, che già all’andata si era visto rinviare dall’intervento del VAR l’appuntamento con la storia centrato in Cremonese-Monza: il centravanti grigiorosso ha segnato due volte nel secondo tempo, dando seguito al gol messo a segno in un remoto Frosinone-Milan 2-4 del 20 dicembre 2015 con un tabellino che – parafrasando Mahmood e Blanco – farà venire i briiiividiiiiii ai tifosi rossoneri, e non di piacere: Abate, Bacca, Alex, Bonaventura.
L’ultimo dei Petagna
Un lungo stop nella ripresa di Venezia-Napoli per uno scontro tra Ebuehi e l’arbitro Mariani causa un maxi-recupero da otto minuti che viene ulteriormente allungato per l’espulsione dello stesso Ebuehi e si conclude al minuto 99’07” con il gol su azione più tardivo della storia della serie A: lo mette a segno Andrea Petagna, che migliora (o peggiora, a seconda dei punti di vista!) il precedente primato di Riccardo Saponara, in gol al 98’49” di Lazio-Sampdoria dell’8 dicembre 2018. Il gol di Petagna è il terzo in assoluto “più lento” della storia del nostro campionato dopo i due rigori messi a segno da Jordan Veretout al 100’07” di Fiorentina-Inter 3-3 del 24 febbraio 2019 e da Daniel Ciofani (ancora lui!) al 102’43” di Frosinone-Parma 3-2 del 3 aprile 2019. Ulteriore bizzarria del destino, il gol più tardivo della storia del Napoli in serie A è arrivato nella stessa regione in cui era stato segnato quello più veloce: ovvero il Veneto, teatro del gol-lampo di Hirving Lozano dopo 9 secondi e 28 centesimi di Verona-Napoli del 24 gennaio 2021.
La nostra Africa
Restiamo al Penzo per accontentare gli amanti delle cifre tonde: grazie alla zuccata di Osimhen la Nigeria festeggia 150 gol in serie A, secondo Paese africano a potersi fregiare di questo traguardo dopo la Costa d’Avorio. Osimhen aggancia Stephen Makinwa al terzo posto dei cannonieri nigeriani in serie A, mentre nelle prime due posizioni tengono botta Simy (31 gol) e Obafemi Martins (28 gol). Ci diamo appuntamento al prossimo turno con una ultra-nostalgica compilation di tutti i gol interisti di Oba Oba: poi non dite che siamo aridi e pensiamo solo ai numeri e mai ai sentimenti.