Lecce, la presentazione di Corvino: «Voglio riportare il Lecce dove l’avevo lasciato»

by Redazione Cronache

A presentare la conferenza stampa per il ritorno di Pantaleo Corvino è stato il presidente Sticchi Damiani, che ha illustrato il nuovo progetto della società appena una settimana dopo l’ultima partita di campionato. «Per anni abbiamo inseguito i risultati: prima il salto di categoria, poi la salvezza in Serie A. Abbiamo destinato le nostre risorse principalmente alla prima squadra, ora è arrivato il momento di crescere e mirare sempre più in alto. Portare a Lecce una figura come Corvino, con 50 presenze nelle coppe europee e 3 vittorie in Serie B in altrettanti campionati disputati, è una vera e propria forzatura. Aveva interlocutori ben più importanti rispetto a noi, ma l’amore per la squadra della sua terra l’ha convinto a sposare il nostro progetto. Obiettivi? Vogliamo arricchire e consolidare il club, investendo sui giovani e provando a crescere con le loro cessioni. Corvino, in questo, è il migliore in Italia: un cavallo di razza, un vero fuoriclasse». 

«Sono emozionato» comincia Corvino. «Può sembrare una frase di circostanza ma non lo è. Ringrazio la società per questa opportunità, da 45 anni sono in questo mondo ma non mi piace guardarmi alle spalle. Preferisco concentrarmi sul presente e ragionare sul futuro. Scendere in Serie B non è surreale, nella mia vita ho sempre scelto con il cuore, senza pensare ad altro. Così è stato, dalla Terza Categoria alla Champions League: se una società mi trasmette fiducia, io non la tradisco. In più, non ho mai dimenticato le mie radici e sono rimasto legato nel tempo al mio territorio».

«Il mio lavoro è fondato su un’idea, su un obiettivo: voglio seguire a 360 gradi l’area tecnica della società, e non parlo solo della prima squadra. Occuparmi del settore giovanile è nella mia natura, non mi interessa vincere titoli ma creare risorse tecniche. Ho una mia filosofia e chi mi ha seguito, negli anni passati, ha ottenuto risultati: non cambierò a 70 anni. Quanto all’obiettivo, ho le idee chiare: voglio riportare il Lecce dov’era quindici anni fa, quando ho lasciato il club per andare alla Fiorentina (undicesimo posto in Serie A, con Zeman in panchina)». 

SU LIVERANI «Ci siamo sentiti, abbiamo parlato dei suoi pregi e dei suoi difetti. Ma anche dei miei. Quando fai questo lavoro, metti una barca a disposizione del timoniere, ma starà a lui guidarla come si deve. Sto aspettando di vedere Fabio di persona e di avere un confronto con lui».