Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha parlato ai microfoni di Telerama, commentando la sconfitta di ieri contro il Bologna ed
MERCATO – «Quando una società come la nostra va in A ha risorse limitate dagli interventi effettuati in altri ambiti. Viene da sé che fare un mercato super con poca disponibilità economica vuol dire essere praticamente perfetti, cosa difficile per chiunque. Nella prima sessione di mercato abbiamo commesso degli errori con acquisti sbagliati. Tutti sbagliano il 20-30% di acquisti, ma altri hanno più budget elevati dunque possono permetterselo. Va detto che la somma di mercato estivo e invernale, sebbene questo sia stato ben condotto, non è stata purtroppo sufficiente. La squadra ha però lottato fino all’ultimo, e questo è un buon risultato visto il trend che di solito hanno le neopromosse».
FUTURO – «È prematuro pensare al futuro del tecnico. La mia testa è solo alle due gare di Serie A che restano, che vanno onorate e che ci dicono che possiamo ancora salvarci. Non è tempo di parlare pubblicamente riguardo a quello che vogliamo fare in futuro, anche perchè, come è normale che sia, ci dobbiamo ancora confrontare a livello dirigenziale. Su Liverani posso dire che ci ha dato tanto, ma che ha anche ricevuto tanto da questa società. Io credo che, e vale per tutti, chi vuole stare a Lecce lo fa perché è onorato, perché gioca in un club importante, e non per fare un favore a qualcuno. Se si sente sprecato, se non ha stimoli, che sia A o B è meglio che vada altrove».
SOCIETÀ – «La compagine societaria è più che mai compatta, unita e solida. In questi anni sono stati raggiunti risultati sportivi che in piazze anche più importanti e ricche di Lecce non si raggiungono da anni. Purtroppo può accadere che si scenda al primo anno di A, ma dal punto di visto societario non cambia nulla. Vogliamo portare avanti un progetto che stiamo costruendo con la gente, che ci dà risposte mai viste prima. Mi entusiasma la gente che, a prescindere dalla categoria, non vede l’ora di abbonarsi di nuovo. E si ripartirà da lì, dalla connessione tra noi e il nostro popolo. Se andremo in Serie B, sarà una Serie B fatta seriamente. Non si può dire saliremo subito, ma possiamo dire che costruiremo un progetto tecnico importante con i bilanci apposto».
PROGETTO PER IL FUTURO – «Vogliamo creare qualcosa che duri nel tempo, e per farlo puntiamo molto, se non tutto, su quel patrimonio unico che è la nostra gente. 20mila abbonati sono un lusso per pochi, lo sappiamo, e da loro vogliamo partire per rafforzarci nel tempo. Affinché figli, nonni, nipoti sentano loro questo progetto non solo per poche stagioni fortunate, ma per sempre».
DICHIARAZIONE – «Una mia dichiarazione di ieri è stata fraintesa, circa il valerne la pena. Ho usato quelle parole esclusivamente in relazione al seguire le regole, per le quali noi abbiamo sempre prestato la massima attenzione con il solo obiettivo di rispettarle. Credo però che questo sistema non premi chi fa le cose per bene, e anzi tuteli talvolta chi non si comporta nel modo migliore. In Serie A ci sono club tecnicamente falliti, e che puntualmente sistemano a fine stagione il loro bilancio con discutibile plusvalenze».