Lega Pro, Lucarelli difende i giocatori: «In C la situazione è diversa»

by Redazione Cronache

Cristiano Lucarelli, tecnico del Catania, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia riguardanti la ripresa del campionato e gli allenamenti in gruppi: «La figura del calciatore è stata disegnare sul prototipo delle veline, delle serate a Ibiza e delle Ferrari. In realtà la Serie B e la Serie C ci sono stipendi che sono molto vicino a quelli della gente normale, degli operai: in C si parla di ingaggi da 1300 euro al mese e poi senti in giro etichettati tutti come privilegiati. Bisogna diversificare, non si può pensare che la realtà dei 500 calciatori di Serie A sia quella di tutti, anche dei 1500 che invece giocano in C. Accendo la tv e sembra che la salvezza dell’Italia dipenda dal tagli degli stipendi dei calciatori, mentre ci sono migliaia di persone che vivono di politica e che invece a certi pensieri neanche ci pensano a farli».

SULLE PROMOZIONI – «Mi auguro che alle prime tre dei gironi venga riconosciuta la Serie B».

SULLA RIPRESA –  «Con i protocolli è proibitivo pensare di rispettarli. La speranza credo che sia che i virus abbia il decorso di 70 giorni che alcuni esperiti del settore ha spiegato in questi giorni. In quest’ottica anche la C può riprendere. Non ho ancora letto un intervento neutro su questo tema, ognuno porta acqua al suo mulino anche in un momento come questo in cui non si dovrebbe discutere».

SUGLI ALLENAMENTI – «È un palliativo in vista della ripresa. Si tratta di un problema a prescindere da quella che sarà la data della ripresa perché se anche dovessimo riprendere a luglio con la nuova stagione ci troveremmo con giocatori fermi da 4 mesi. Non sarà semplice».