Nicklas Bendtner si è fatto, da sempre, ricordare più per le cose extra campo che per i gol. Il danese in alcuni racconti della sua vita da calciatore professionista, ha spesso riportato diversi aneddoti. Durante la sua carriera, come ha raccontato alla BBC, l’ex bianconero ha avuto un momento molto complicato, in cui il casinó era l’unica cosa che gli regalasse emozioni…
La sua carriera è stata costellata da piccoli e grandi problemi fisici e per chi è abitato a essere sotto i riflettori non è semplice riuscire a stare fuori a lungo. «Avevo un sacco di infortuni sul campo, non riuscivo a trovare l’adrenalina che mi serviva, quella che solo giocare davanti a 60mila persone può darti. Non c’era nulla di minimamente paragonabile. L’unico momento in cui mi sentivo così competitivo era quando andavo al casinò. Maggiore era la posta in palio, maggiore era l’adrenalina. Una volta ero sotto di 400mila sterline ma sono riuscito a riprendermi e alla fine della serata ne avevo perse solo 20mila».
Una bruttissima esperienza, che ha lasciato un segno profondo nella memoria del danese e che lo ha convinto a lasciare perdere il casinò e a dedicarsi ad altro. «È stata una situazione terribile e quando sono tornato in hotel e poi a casa ci ho pensato molto e ho capito che era la fine delle mie nottate a scommettere. Non volevo essere solo un altro calciatore che aveva perso tutti quanti i suoi soldi perché non aveva saputo usare il cervello. È stato importante per me riprendermi e tornare alle mie radici. Sono felice che sia successo perché se non avessi avuto quel momento di realizzazione forse non mi sarei mai reso conto del mio problema».