di Cesare Ragioneri
Il botta e risposta tra il Cile e l’Inter su Alexis Sanchez ha infiammato il mondo del calcio. Nella giornata di oggi, il ct Rueda ha lanciato parole al vetriolo verso la società nerazzurra, colpevole a suo avviso di utilizzare l’ex Manchester United anche da infortunato.
A queste dichiarazioni è arrivata la risposta dell’Inter. Con un duro comunicato i nerazzurri hanno rispedito al mittente le accuse proveniente dal Cile, passando addirittura all’attacco e dichiarando che molte volte Sanchez è tornato dal Sud America infortunato. E in una di queste circostanze, è stato addirittura ai box per tre mesi.
Ma chi ha ragione in questo botta e risposta al veleno sull’asse Milano-Cile?
La spiegazione
Approdato all’Inter negli ultimi giorni dell’agosto del 2019, Sanchez ha disputato ben 32 partite nella sua prima stagione in nerazzurro. E sarebbero potute essere molte di più, visto che le suddette 32 apparizioni sono concentrate quasi tutte nella seconda parte di stagione.
Il motivo è presto detto. Il 12 ottobre del 2019, nei minuti finali della sfida tra Cile e Colombia, El Nino Maravilla è costretto ad abbandonare il campo a causa di un infortunio che si sarebbe rivelato piuttosto serio. È questo lo stop a cui ha fatto riferimento la società di Suning nella nota diramata poco fa, causato da un intervento piuttosto duro di Juan Cuadrado. Gli esami svolti i giorni successivi avrebbero dato il verdetto definitivo: lussazione del tendine peroneo lungo della caviglia sinistra e tre mesi di stop. Un duro colpo per le ambizioni dell’Inter, con Sanchez che tornerà a disposizione di Conte soltanto a gennaio inoltrato.
Per tali motivazioni, l‘Inter non ha mandato giù le parole del ct Rueda. Proprio perché dal Cile un anno fa non arrivarono buone notizie e proprio con la maglia della Roja arrivò l’infortunio che ha condizionato la prima stagione in nerazzurro di Sanchez.