Dal 2015 Jürgen Klopp, l’allenatore tedesco alla guida del Liverpool, ha vinto tutto con i Reds grazie a una rosa tra le più forti al mondo e alla sua maniacale attenzione per i dettagli. Dalla tattica, alla comunicazione all’alimentazione dei suoi calciatori. Ma Klopp si è pure dimostrato uno degli allenatori più innovativi in circolazione. In un calcio dove ogni mossa è studiata nei minimi particolari, avere la capacità di guardare avanti è un bel vantaggio.
Le neuroscienze per i calci da fermo
Il suo laboratorio calcistico preferito è il ritiro estivo nella cittadina termale di Evian, in Francia. È qua che via via ha sperimentato le varie novità. La scorsa estate, per esempio, ha ospitato Niklas Häusler e Patrick Häntschke, fondatori di Neuro11, società tedesca che propone esercizi basati sui dati e sulle neuroscienze per “lavorare” sul cervello degli atleti anziché sulle loro gambe. Un trend che sta prendendo sempre più piede con lo sviluppo delle nuove tecnologie per l’allenamento. I neuroscienziati hanno attaccato alla testa degli specialisti dei calci piazzati del Liverpool, Alexander-Arnold e Salah su tutti, caschi formati da elettrodi in grado registrare in tempo reale la loro attività cerebrale e raccolto quante più informazioni possibile. Quel che Neuro11 cerca di fare è aiutare i calciatori a entrare in the zone, raggiungendo lo stato di massima concentrazione, una sorta di trance agonistica in cui testa e fisico sono in totale sintonia e tutto riesce al meglio. Evitando che momenti di tensione o rilassatezza incidano sulla performance. Restare concentrati è fondamentale sui calci da fermo, e i Reds hanno già visto i primi risultati: segnano più di tutti sugli sviluppi di punizioni e angoli e hanno vinto la Carabao Cup contro il Chelsea mettendo dentro 11 rigori di fila.
Liverpool, il surf per la mente
Sempre a Evian, ma nel 2018, Klopp si era portato dietro Sebastian Steudtner , tedesco come lui e uno dei migliori surfisti al mondo quando c’è da affrontare le big wave, le onde giganti. I due sono amici e l’allenatore del Liverpool l’ha chiamato per aiutare la squadra a gestire meglio i momenti di tensione e l’autostima. «Si tratta soprattutto di mostrare ai giocatori che in realtà sono più capaci di quello che pensano» ha raccontato Steudtner in un’intervista alla Gazzetta. Poi li ha messi alla prova con alcune tecniche di respirazione subacquea.
Il campione di bob per le rimesse
Thomas Gronnemark, invece, è un ex atleta della nazionale danese di bob che si è specializzato nell’allenare le rimesse laterali per le squadre di calcio. Anche perché nessuno al mondo riesce a lanciare la palla più lontano di lui: 51 metri e 53 centimetri. Un record. Klopp è stato uno dei primi a contattarlo, seguito dal Lipsia e dal Midtjylland, società danese che basa gran parte della sua attività su dati e modelli statistici. Tutte realtà che stanno modernizzando il gioco. Anche in questo caso i risultati sono evidenti e certificati dai numeri. Dal 2018 al 2020 Salah e compagni sono passati da mantenere il possesso il 45% delle volte al 68% finché non sono diventati i migliori di tutto il campionato inglese. Dettagli? Certo, ma nei momenti chiave cos’è che conta di più?