Alcune esultanze sono rimaste nell’immaginario collettivo. Non tanto per l’interprete, quanto per la loro elaborazione artistica. Hanno segnato epoche, caratterizzato giocatori e squadre. In questo novero c’è sicuramente Luca Toni, con la sua mano all’orecchio roteante. «Batti in aria le mani, e poi falle girar, che se in area c’è Toni, non puoi certo sbagliar», gli cantavano i tifosi della Fiorentina durante la stagione che gli è valsa la Scarpa d’Oro. E poi Berlino, il Bayern Monaco e le migliori società italiane. Prima di tutto, però, l’esperienza al Palermo, il vero trampolino verso la gloria. Ed è lì che è nata una delle esultanze più famose del calcio.
«Ero a Palermo, a cena con Zamparini e altre persone – ha svelato al sito della Lega Calcio – e un ragazzo fece quel gesto per farmi notare una bella cosa che aveva appena detto. Io dissi che avrei fatto quel gesto la domenica se avessi segnato. Poi è diventata una scaramanzia e me lo sono portato dietro. Mi fa piacere vedere anche tanti bambini che mi riconoscono per questa esultanza». Un gesto che gli ha portato discreta fortuna. Una cena siciliana per restare nell’immaginario collettivo.