I provini, la D brasiliana, il rifiuto all’Under 21: storia di Luiz Felipe e la Nazionale

by Matteo Lignelli
Luiz Felipe

Luiz Felipe e la Nazionale italiana, atto secondo. Il centrale brasiliano di 24 anni, nato a Colina, comune dello Stato di San Paolo, ma con i nonni di origine italiana, è una delle novità della lista di 33 giocatori convocati dal c.t. Mancini per i playoff di qualificazione al Mondiale. Giovedì 24 marzo contro la Macedonia la semifinale, ed eventualmente la finale contro la vincente tra Portogallo e Turchia. Non è la prima volta da quando gioca alla Lazio che la sua strada s’incrocia con l’azzurro, anche se non è stato proprio un colpo di fulmine. Anzi. «No, grazie» fu la risposta secca data a Gigi Di Biagio a marzo del 2019, quando ancora allenava l’under 21.

Tare lo scova nella D brasiliana

Nove presenze con l’Ituano nella Serie D nazionale in Brasile, otto con la Salernitana (di cui una in Primavera), 139 con la Lazio tra campionato, Coppa Italia e notti europee. Per capire che c’è qualcosa di anomale nel percorso di Luiz Felipe basta guardare i numeri. La variabile ha un nome e un cognome: Igli Tare, l’uomo mercato biancoceleste che ha sempre creduto nelle sue capacità. Fiutando un buon affare visto che l’ha portato in Italia per 500mila euro e oggi varrebbe ventina di milioni, a patto che si trovi l’intesa sul rinnovo del contratto in scadenza. Una volta in Italia, l’apprendistato passa per la Serie B e la Salernitana, allora di proprietà di Claudio Lotito, in realtà senza troppo successo. Il 9 ottobre 2016 Sannino lo fa esordire nel derby col Benevento e lui ripaga segnando il gol del raddoppio, poi esce dai radar della prima squadra ed è pure costretto a scendere in Primavera per non perdere il ritmo partita.

Cambierà tutto l’estate successiva, quando viene aggregato al ritiro estivo dei biancocelesti di Simone Inzaghi. Da quel momento è solo un crescendo di emozioni. La vittoria della Supercoppa Italiana del 2017 contro la Juve, l’esordio in Serie A, a 20 anni, contro il Milan e poco dopo quello in Europa League. Fino a diventare, due stagioni fa, uno dei punti di riferimento della squadra. I viaggi a giro per l’Europa a caccia di provini, con tanto di selfie con i campioni incontrati, da Yaya Touré ad Aguero e van Persie, sembrano giorni lontanissimi.

Il primo rifiuto di Luiz Felipe

E così nel 2019 Gigi Di Biagio lo coinvolge nel gruppo che deve affrontare Austria e Croazia in preparazione all’Europeo casalingo di giugno. A Coverciano, però, Luiz Felipe ci pensa, se ne pente e fa le valigie. «Dopo una lunga riflessione necessaria per una scelta così delicata, pur essendo lusingato di poter indossare la prestigiosa maglia della Nazionale Italiana, ho deciso di competere per la casacca della Selecao» spiega con un comunicato. «Il calcio è soprattutto una questione di cuore e sentimento e sono sicuro che la mia scelta verrà compresa». In realtà quel sogno non si avvererà mai e quando avrebbe la possibilità di unirsi almeno alla Nazionale olimpica si fa male. Così Mancini ha deciso di tendergli un’altra volta la mano.