Chi è Luka Romero, il primo 2004 a segnare in Serie A

by Matteo Lignelli
Luka Romero

Capelli a caschetto, a volte portati anche lunghi fin quasi alle spalle, viso pulito, Nazionale argentina, meno di un metro e 70 di altezza, piedi buoni, un provino al Barça, di ruolo trequartista o ala. Chi vi viene in mente? Ecco, questo è il motivo per cui Luka Romero è stato subito etichettato come ‘Mini Pulce’, cioè Mini Messi. Insomma, il paragone, prima che tecnico, è stato estetico. «Fagli una foto, è Leo Messi» ha scherzato una volta Dani Alves. Se poi uniamo il fatto che il ragazzo è bravo a giocare a calcio, il ‘danno’ è fatto. Non a caso l’ambiente Lazio è tutto stretto intorno a lui: «Lasciatelo crescere in pace».

Luka Romero, tre Paesi e un amico

Arrivato alla Lazio nell’estate del 2021, Luka è salito alla ribalta dopo il gol vittoria contro il Monza. «Una nuova aquila è nata» ha scritto il club. «Questo è il miglior regalo del mondo per i miei 18 anni», ha detto a fine partita. Li compirà il 18 novembre e questo fa di lui il secondo marcatore più giovane della storia della Lazio in Serie A, dopo Alessandro Capponi (17 e 129 giorni) e il primo 2004 del campionato a esultare. «Tutta la squadra mi dà consigli, sono felice per questo, mi supportano molto, mi sento bene qui. Luis Alberto è un amico speciale».

 

Nato a Victoria de Durango, in Messico, il 18 novembre 2004 si è poi trasferito in Spagna con la famiglia a 11 anni. I genitori, però, sono argentini e questo è il motivo per cui ha 3 passaporti. Sulla Nazionale, comunque, non ha mai avuto dubbi: Argentina. E alla prima convocazione di Scaloni una sua foto in allenamento insieme a Messi fece sussultare tanti appassionati.

Un record alla volta

Una scelta facile, legata alla famiglia: sia suo padre che suo zio e suo nonno hanno giocato e lavorato nel mondo del calcio argentino. In Spagna è entrato a far parte delle giovanili del Sant Jordi e subito il Barcellona gli ha messo gli occhi addosso. Luka Romero si è presentato per un provino, ma alla fine le regole della Fifa in materia di tutela di minori, visto che la famiglia non si era stabilita in quella città, non permisero ai blaugrana di trattenerlo.

Così è stato il Maiorca ad averlo, un settore giovanile in cui ha viaggiato a numeri impressionanti: 230 gol in 108 partite. Da qui le sei presenze in Liga 2 con un gol, altrettante in Coppa del Re, e una ne LaLiga, dove a 15 anni è diventato il debuttante più giovane.

Basta paragoni

Sono diversi, insomma, i motivi per cui lo chiamavano ‘Mini Pulce’. Sul suo sito ufficiale, era stata proprio la Lazio la prima a smontare i paragoni, pubblicando le parole di suo padre Diego: «Non mi piacciono i paragoni con Messi, mettono troppa pressione ai giovani ragazzi». Una linea simile a quella adottata da Sarri al 90′: «Non voglio parlare molto di Luka Romero, sta facendo un bel percorso di crescita e più lo fa lontano dai riflettori meglio è per lui. Il giocatore deve crescere è naturale, non è ancora maggiorenne».