Avere coraggio significa accettare il fatto che, malgrado tutto l’impegno profuso sul campo di battaglia, alla fine dei giochi potremmo uscirne sconfitti. Lo sappiamo, ma non ce curiamo e andiamo avanti. Perdere non è mai stato tragico, in fondo a noi piace lottare per il gusto di sentirci vivi.
Però c’è un avversario imbattibile, contro il quale c’è davvero poco da fare: il tempo. Alla fine vince lui. Ed è per questo che siamo così affamati. Per questo motivo ogni pallone che ci capita dentro l’area deve essere quello buono, ogni passaggio sbagliato del compagno che lentamente rotola fuori dal campo deve essere salvato, ogni contrasto deve essere vinto, ogni rigore segnato o parato. Non possiamo sapere quante volte ci capiterà il momento giusto. Siamo dei bestioni che amano rovesciare litri di sudore correndo dietro all’avversario e al pallone, ma abbiamo un cuore d’oro. Del resto, siamo calciatori. E chi ha giocato a calcio almeno una volta nella vita sa che non è possibile scendere in campo lasciando il cuore nello spogliatoio, appoggiato con cura tra l’accappatoio e la maglietta pulita. Il cuore si trascina tra la polvere e il fango, il cuore si sporca, piange ed esulta. Il nostro cuore è così.
Ecco perché conosciamo alla perfezione il cuore di Jermain Defoe e del piccolo Bradley, due amici che il destino ha legato in modo poetico, tragico e indissolubile. Due anime devote al calcio, due persone che sorridono quando ascoltano il suono della rete quando si gonfia, due persone innamorate, esattamente come noi. Brad è malato e non ce la farà. Questo è impietoso, ma lui è coraggioso e conosce il suo destino da minuscolo e fragile gladiatore. Guarda avanti Brad e non ha paura. Pochi giorni fa ha chiesto alla sua famiglia di tenere un incontro con i cuginetti, la fidanzatina e gli amici più cari, quasi come fosse un modo per dire addio. All’inizio di giugno, infatti, i dottori avevano concesso a Bradley solo qualche settimana di vita. Ovviamente Jermain non si è fatto pregare e si è presentato dal suo grande amico.
Jermain è andato a trovarlo per ultimo, si è sdraiato accanto a lui e i due si sono chiusi in un lungo abbraccio, un gesto fuori dal tempo, infinito. La madre ha giurato di aver percepito un calore avvolgente provenire dal cuore del suo bambino e di quel ragazzo un po’ cresciuto svestito dagli abiti del calciatore miliardario. “Che figlio incredibile è il mio piccolo eroe. Jermain Defoe è un gentiluomo assoluto e un ragazzo eccezionale. Se solo l’amore fosse una cura, sarebbe stato salvato un milione di volte.” Queste le struggenti parole della mamma Gemma, alle quali ha fatto seguito il messaggio del giocatore.
“Lontano dal calcio il rapporto che sono riuscito a sviluppare con Bradley, ciò che ho portato alla sua vita e ciò che ha portato alla mia è stato davvero speciale. Solo noi sappiamo quanto sia stato triste vederlo soffrire. Ma mi sento ancora grato di essere parte nella sua vita. Ho tante belle memorie e momenti che ho condiviso con lui che rimarranno con me per il resto della mia vita. Quindi sono felice per questo.”
Buon cammino Brad. Un abbraccio Jermain. Che i vostri desideri possano diventare realtà, in eterno.