Carlos Freitas è stato il primo direttore sportivo di Cristiano Ronaldo ai tempi dello Sporting Lisbona. Nel vivaio dei lusitani, oltre a CR7, c’era anche un altro talento che, ancora, ricorda con estrema nitidezza. Carlos ha incontrato tanti giocatori lungo il suo cammino. Alcuni buoni, altri che sembravano potessero diventare qualcuno. Uno, in particolare. «Quando Cristiano è arrivato a Lisbona – ci ha raccontato nella nostra intervista esclusiva – c’era un ragazzino forte nelle giovanili. E pensa che qualche anno più tardi, quando Ronaldo era a Manchester, ha rilasciato un’intervista in cui parlava di lui. Credimi, sono buono: andate a vedere Fabio Paim». Freitas ci tiene a sottolineare quanto fosse forte Paim, e mi fa lo spelling: P di Palermo, A di Ancona, e così via. Il suo nome deve rimanere impresso. «Era uno dei talenti più assurdi che io abbia mai visto. A 17 anni lo voleva il Chelsea, subito. Lo Sporting fece uno sforzo economico tremendo per tenerlo, ma la testa non ha accompagnato il talento che aveva. Aveva tutto per diventare un giocatore di livello mondiale: veloce, uno contro uno, assist e gol. Cosa vuoi di più?». In effetti.
Fabio Paim, dopo 10 anni nelle giovanili dello Sporting Lisbona, ha lasciato la base nel 2007 per trasferirsi in prestito all’Olivais e Moscavide. Ha girato il paese tra Trofense e Pacos de Ferreira, il tutto in pochi mesi, prima di andare a titolo temporaneo al Chelsea. Nessuna presenza e ritorno in Portogallo, al Rio Ave e dopo al Real SC. Nel 2010 taglia il cordone con lo Sporting e viene tesserato dal Torreense e l’anno successivo dal Primeiro de Agosto. Dopo aver militato nel Benfica Luanda e nel CF Benfica è passato in Qatar, poi ancora in Portogallo e successivamente a Malta. E poi Lituania, Lussemburgo. E altre 4 società in Portogallo: dal 2018 veste la maglia del Sao Pedro de Cova.