Le voci su Lionel Messi si rincorrono giorno dopo giorno. A inseguirle è soprattutto il Manchester City, il club favorito ad effettuare il trasferimento dell’anno, se non del secolo. La bozza di contratto che i Citizens avrebbero stilato nei confronti della famiglia Messi spaventa per le cifre: 700 milioni di euro al calciatore in cinque anni – 3 in Premier League e 2 al New York City in Mls, il massimo campionato europeo. A queste cifre, soltanto il Psg, tra le squadre più interessate alla vicenda, può restare in scia. L’Inter si defila.
E il Fair Play?
Ma la vera domanda è: il Manchester City può davvero permettersi di acquistare Messi? I soldi al proprietario del club inglese Mansour di certo non mancano. Ma non è una questione di liquidità, ma di rispetto dei regolamenti imposti dall’Uefa. Come può, un esborso tale, rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario tanto voluto da Michel Platini? La domanda è lecita, la risposta resta incerta. E soprattutto, lo può fare un club che fino a qualche mese fa era sotto la lente d’ingrandimento dei conti finanziari ed escluso dalla Champions per due stagioni?
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A quanto pare, è possibile. Il Tas di Losanna ha poi ribaltato la sentenza ai danni del City, cancellando l’esclusione biennale dalle coppe e sanzionando il club con “soli” 10 milioni – per mancata collaborazione alle indagini. Il gioco delle sponsorizzazioni gonfiate da parte del ormai è noto. Lo sceicco Mansour ha coperto 2 miliardi di euro – spesi sul mercato negli ultimi 12 anni di proprietà – con sponsor legati a società di sua proprietà – come riporta La Gazzetta dello Sport.
Il futuro del calcio
L’intento era quello di livellare le possibilità di spesa, e di conseguenza le opportunità di vittoria di ogni club: dal più grande al più piccolo. Eppure, l’impressione è quella di un gap ancora più grande da colmare: il ricco sempre più ricco, il povero sempre più povero. Se una norma sbagliata spopola, è perché lo fa all’interno di un sistema sbagliato. Servirà un cambio di rotta da parte dell’Uefa, ma quando il Fair Play Finanziario sarà rivisitato, i danni, o meglio le ingiustizie, saranno già state fatte.