Maradona, Velasco: «La Mano de Dios un gesto scorretto? L’Inghilterra con le colonie dell’Argentina fu corretta?»

by Redazione Cronache
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L’ex ct della Nazionale di pallavolo italiana, Julio Velasco, ha parlato del suo connazionale Diego Armando Maradona al Corriere dello Sport.

SENTIMENTI – «Era uno dei nostri. Ma non era su un piedistallo. Nel calcio sì, certo. Non ci sono confronti. Quello lo davamo per scontato, era il migliore, punto e basta. Come per i napoletani. Ma fuori dal calcio era uno di noi, e concentrava in sé la grandezza e le debolezze. Il nostro Paese, l’Argentina, è fatto di grandezze e forti difetti».

INTELLIGENZA – «C’è un’altra cosa di cui si è parlato poco e che vorrei evidenziare in modo concreto e forte: la sua intelligenza, un’intelligenza impressionante per uno che veniva da un quartiere così. Uno vede solo i difetti di Diego, che non è elegante quando mangia, che dice qualche parolaccia. Per noi invece lui era quello che aveva il coraggio di fare quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo mai fatto. E lui lo ha fatto senza perdere l’identità. Diego non ha mai perso l’identità».

AMORE – «È cambiato, sì, chi non cambia? Ma non ha mai perso l’identità. Diego non bisogna tradurlo in un linguaggio razionale, bisogna lasciarlo così com’è. L’Italia e il mondo lo rispettano, lo ammirano. Noi argentini gli vogliamo bene, i napoletani gli vogliono bene».

POLITICA – «La partita con l’Inghilterra non può essere capita se non si capisce che quattro anni prima c’era stata la guerra delle Malvinas. Io ero contro il governo militare argentino, contro l’appoggio della guerra: era la dittatura militare che spingeva. Però le Malvine sono argentine, sono stati ammazzati tanti soldati argentini per colpa degli inglesi e anche per colpa della dittatura argentina. Quella partita è stata una rivincita, per tutti noi. È questo è qualcosa che anche Maradona rappresenta. Il gol con la mano? È scorretto? E quello che fatto l’Inghilterra con le sue colonie, è corretto?».