Da bambino guardava Del Potro e Ronaldinho, ma col tempo i suoi idoli sono diventati Sergio Ramos, Lisandro Martinez e il Cuti Romero. Il pallone e la racchetta, queste le 2 passioni dell’infanzia di Marco Pellegrino, nuovo difensore del Milan e quarto giocatore della storia ad aver giocato sia con la maglia rossonera che con quella del Platense. Prima di lui era toccato a Eduardo Ricagni, Santiago Vernazza detto Ghito, al portiere José Cafaro e a Claudio Borghi, ma quello del classe 2002 rappresenta la cessione più importante della storia del Calamar.
Da promessa del tennis a difensore del Milan
Argentino con passaporto italiano, Pellegrino è nato a Saavedra e ha iniziato a giocare al baby futbol nell’Allende, la squadra del suo quartiere. Da bambino era segnalato come una delle massime promesse del tennis argentino. Guidato dal suo insegnante, Martín Macías, il classe 2002 ha vinto la Coppa Vicente López e ha disputato alcuni tornei organizzati dall’Associazione argentina di tennis (AAT). La prima intervista televisiva risale a quando aveva 8 anni. Era per la trasmissione di Telefe chiamata “Genios”, in cui apparivano i migliori talenti del Paese. Curiosità: sbagliarono il nome. Marco non era Pellegrino, ma Pellegrini.
Pellegrino giocava allo stesso tempo a tennis e a calcio nel Club Atlético Platense, la società polisportiva più importante della zona dove si erano iscritto anche tanti suoi amici. E a 14 anni è arrivata la decisione di mettere da parte la racchetta per realizzare il sogno di diventare un giocatore professionista.
Chi è Marco Pellegrino
Alto 184 cm e mancino di piede, Pellegrino all’inizio giocava con la maglia numero 10 come centrocampista o esterno. Poi la svolta. Il coordinatore delle giovanili del Platense, Pedro Bocca lo ha spostato in difesa, prima da terzino e poi da centrale, nonostante il classe 2002 non fosse molto d’accordo. Il tempo però gli ha dato ragione: lo scorso 13 marzo Pellegrino ha esordito in Primera e uno dei suoi primi messaggi di ringraziamento è andato a Bocca, l’allenatore che gli ha cambiato posizione. Dopo l’esordio è arrivato anche il primo gol all’ultima giornata della Liga Profesional, in pieno recupero contro il Gimnasia La Plata per il definitivo 1-1. E adesso, dopo appena 17 partite da professionista agli ordini di Martin Palermo è pronto a vestire la maglia rossonera. La stessa che indossava Dinho quando lo ammirava da bambino.