A 22 anni Mario Götze si appresta a vivere il sogno impossibile di ogni ragazzo innamorato del pallone: la finale dei Mondiali.
L’orgoglio di una nazione, la pressione incalzante della propria gente, la voglia di regalare ai tifosi il momento più straordinario di aggregazione che lo sport possa concepire.
Mario non parte titolare. Ma ha un sogno. Entrare e portare a casa la Coppa. La partita non risparmia emozioni: entrate dure, sangue, errori madornali. C’è di tutto come da copione. E c’è il pensiero stupendo di un ragazzo prodigio che comincia a prendere forma quando mister Joachim Löw decide di far uscire dal campo Klose per buttarlo nella mischia. È il minuto 88 di una partita scorbutica, una partita che il ragazzo di Memmingen non scorderà più.
Mancano 7 minuti al termine dei supplementari. Schürrle dispensa un assist dalla sinistra, Götze inventa una traiettoria che sembra disegnata. È la rete dell’uno a zero. È la rete decisiva.
Mario Götze è sul tetto del mondo a soli 22 anni, uno spettacolo.
E invece no. Perché la vita è così. Non fai in tempo ad urlare la tua felicità al mondo che subito interviene a tapparti la bocca. Durante le due stagioni successive il rendimento di Mario è discreto, anche se sembra aver intrapreso una fase di involuzione quasi inspiegabile. Gli occhi accesi di un rampante calciatore hanno lasciato spazio al torbido sguardo di chi non riesce a definire il proprio futuro.
La critica lo assale, lo fagocita, lo divora.
Mario Götze sceglie di tornare a Dortmund, probabilmente l’aria di casa è la soluzione giusta quando ci si sente smarriti, deve aver pensato. Ma ancora il destino gli sbatte la porta in faccia. E giù critiche, il mondo del calcio è selvaggio e non può permettersi di aspettare un ventiquattrenne talentuoso ma discontinuo.
Poi, all’improvviso, ecco la notizia: Mario soffre di gravi problemi metabolici che interferiscono con lo smaltimento del grasso corporeo, una rarità per i calciatori professionisti. Ecco spiegato il male che lo sta dilaniando. I suoi muscoli inoltre non ricevono gli zuccheri e per questo Mario si affatica molto più velocemente del normale.
Ma, come nelle storie a lieto fine, dopo mesi tormentati, ecco la notizia tanto attesa. Sta rispondendo positivamente alla prima fase del trattamento, se continuerà così, Götze potrà tornare ad allenarsi all’inizio dell’estate. L’obiettivo a lungo termine, infatti, è quello di essere in piena forma e pronto a giocare per l’inizio della prossima stagione.
Mi auguro che la gente impari ad aspettare prima di giudicare, perché dietro ad ogni persona, anche quella che all’apparenza sembra avere tutto ciò che si può desiderare dalla vita, si nascondono problemi invisibili.
Dentro alla maglietta da gioco batte il cuore di un semplice ragazzo che ha lottato per raggiungere i propri sogni.
Non dimentichiamolo.
In bocca al lupo, Mario.