a cura di Cosimo Bartoloni, Giacomo Brunetti, Andrea Consales, Matteo Lignelli e Francesco Pietrella

Cinque storie del Marocco.

Un pizzico di Italia, e tanti giovani dalla cintola in su.

 

Da Vahid a Walid: Regragui e la Champions CAF

 

Sarebbe assurdo negare il contributo di Vahid Halilhodžić alla qualificazione del Marocco, che col c.t. bosniaco è stata la miglior Nazionale africana delle qualificazioni. Ma l’esclusione di Mazraoui e Ziyech non è piaciuta. La pressione pubblica ha portato Halilhodžić a dimettersi ad agosto, déjà vu: in 2010 e 2018 qualificò Costa d’Avorio e Giappone ai rispettivi mondiali ma venne esonerato prima dei tornei. Qui entra in gioco Walid Regragui, reduce dal successo col Wydad Casablanca: campionato marocchino e Champions africana. Ha convocato i suoi uomini: il portiere Tagnaouti, il difensore Attiyat-Allah e il centrocampista Jebrane. Regragui, 47 anni, ex difensore tra Francia e Spagna, è il secondo tecnico marocchino a vincere la Champions africana. Ha richiamato Ziyech e Mazraoui e convocato i nuovi: Ez Abde, Abdelhamid Sabidi e Walid Cheddira. Che scommessa.

 

 

Bounou, una storia di sliding doors

 

Nel 2018, il calciatore ceco dell’anno è il portiere Tomáš Vaclík, che passa da Basilea e Siviglia dov’è titolare: fa 17 clean sheet e nell’estate 2019 passa quasi inosservato l’acquisto di un altro portiere, il marocchino Yassine Bono. Vaclík, resta titolare, fa 15 clean sheet al secondo anno ma il 6 luglio s’infortuna a un ginocchio contro l’Eibar. Provvisoriamente in porta va Ocampos, però poi giocherà Bono, che non prende gol per 512 minuti: record, nessuno in 12 anni c’è riuscito. Così è titolare, pure quando Lopetegui vince l’EL sull’Inter di Conte. Vaclík è ormai la riserva, il titolare è Bono. Oggi ha 120 caps col Siviglia e un gol… segnato (a marzo 2021, nel finale di gara al Valladolid). Nato a Montréal nel 1991 ma cresciuto al Wydad, ex Atlético, Saragozza e Girona, Bono ha saputo attendere. E ha vinto il premio Zamora, da miglior portiere de LaLiga nel 2021/22.

 

 

El Yamiq, una maglia del Genoa e Milito in tv

 

Il 31 gennaio 2018, il Genoa ingaggia Jawad El Yamiq, i cui connazionali invadono i social del Grifone. Classe ’92, arriva dal Raja Casablanca ed è reduce dalla Coppa d’Africa 2018 vinta da titolare. Atterra a Malpensa accolto da 200 persone: «Ho tanti fan che mi seguono sui social [456k su Instagram, nda] e tifano Genoa», si presenta in conferenza, bilingue, al fianco del d.g. Perinetti e il console generale per il Marocco, Mohammed Khalil. «Mia sorella vive e lavora da 12 anni a Genova. Mi parla bene della città. Le ho chiesto una maglia, ma niente Samp. Volevo quella del Genoa, ho visto in tv Milito…». El Yamiq, il cui idolo è Sergio Ramos, non farà bene: 8 presenze in due anni tra Ballardini, Andreazzoli e Nicola, poi prestiti a Perugia e Saragozza. A settembre 2020 saluta definitivamente: va al Valladolid. E né lui né Taarabt partecipano al Mondiale 2018.

 

 

Sabiri e Ziyech, Boufal e Harit: fantasia

 

Albdelhamid Sabiri, 25 anni, da Goulmima, è emigrato a 3 anni in Germania e lo scorso gennaio è passato dall’Ascoli alla Sampdoria: 5 gol finora, tra cui quello decisivo nel derby del 30 aprile che ha sancito virtualmente la retrocessione del Genoa. Hakim Ziyech, 29, nato in Olanda, a febbraio 2022 s’era ritirato dalla Nazionale in polemica col c.t. Halilhodžić ma è tornato sui suoi passi col nuovo c.t. Walid Regragui. Sofiane Boufal, 29 anni pure lui, nato a Parigi, s’è si fece notare a Lille nel 2015/16 ma ha forse fallito tra Southampton e Celta, così è ripartito da svincolato dall’Angers con cui l’anno scorso ha segnato 8 gol. Amine Harit, 25 anni, nato in Francia, che il Genoa trattò tre anni fa e che non è sbocciato: ora titolare all’Olympique Marsiglia, dopo bravate, un incidente a bordo della sua Mercedes e uscite notturne. Però Sabiri, Ziyech, Boufal e Harit: quanto talento.

 

 

Ezzalzouli, o meglio Ez Abde

 

Ez Abde. Facile, no? Più facile da pronunciare rispetto ad Abdessamad Ezzalzouli, nome completo del secondo più giovane convocato del Marocco al Mondiale 2022, dopo il 18enne El Khannous. Ez Abde nasce a Beni Mellal ma a 7 anni si trasferisce in Spagna con la famiglia. Nel 2019 gioca all’Herculés e il 31 agosto 2021 entra nella Masia. Debutta in prima squadra il 30 ottobre 2021, contro l’Alavés al Camp Nou, e diventa il primo calciatore nato in Marocco a giocare col Barça (Munir El Haddadi è nato in provincia di Madrid). Merito di Xavi, che lancia Ez Abde e fa allenare coi grandi pure Akhomach, Comas, Mármol, Sanz, Jutglà e Aranda dopo Gavi e Nico. L’ultimo in ordine cronologico? Chadi Riad, centrale marocchino classe 2003, debutta l’8 novembre. Ez Abde è in prestito all’Osasuna e ora giocherà il Mondiale. Scherzando coi giornalisti, come piace a lui.