«Nulla accade per caso, se succede è perché lo vogliamo», questa frase se l’è tatuata sul braccio destro. Lo stesso con cui Martín Anselmi, 37enne argentino, ha alzato 4 trofei in 9 mesi da allenatore degli ecuadoriani dell’Independiente del Valle. L’ultimo è la Recopa Sudamericana, l’equivalente della nostra Supercoppa Uefa, arrivata grazie alla vittoria ai rigori contro il Flamengo degli ex Serie A, Pedro, Gabigol, Pulgar, Vidal e Gerson. Un Maracanazo in piena regola che conferma l’etichetta di ‘Matagigantes’ per l’IDV. La società di Sangolquí ha riportato il trofeo in Ecuador a distanza di 13 anni dall’impresa della LDU di Quito allenata da un altro argentino come El Patón, Edgardo Bauza.
Gli studi da giornalista e i modelli Bielsa e Guardiola
Anselmi ha ottenuto l’incarico il 30 maggio dopo l’addio del portoghese Renato Paiva, ed era reduce da un’esperienza prima metà del 2022 all’Unión La Calera in Cile, dove ha allenato in Prima Squadra. Copa e Supercopa Ecuador, oltre alla vittoria della Copa Sudamericana in Argentina contro il Saõ Paulo di Rogerio Ceni. Tanti trofei in poco tempo, e pensare che fino a qualche anno fa lavorava in una tipografia. Infatti, Anselmi non ha mai giocato a calcio a livello professionistico, ma ha studiato giornalismo a Buenos Aires e ha iniziato ad allenare i suoi amici prima di iniziare a frequentare il corso.
La passione viscerale per il calcio è stato il motore del suo percorso, anche perché la moto l’aveva venduta a 26 anni per comprarsi il volo per andare in Spagna: c’era la finale di Copa del Rey tra il Barcellona di Guardiola e l’Athletic di Bielsa. E attraverso un amico comune, Claudio Vivas, ha potuto assistere agli allenamenti del Loco che poi lo ha anche invitato a cena a casa sua. Al ritorno a Buenos Aires ha ricevuto la visita in tipografia di Francisco Berscé, suo maestro nel corso da allenatore che allenava la Sub-17 dell’Independiente di Avellaneda e iniziò filmando gli allenamenti, ma senza essere retribuito. I soldi ad Anselmi non interessavano in quel momento.
Dagli allenamenti ai giardini al tetto del Sudamerica
Nel 2014 ad allenare la Reserva dell’Independiente c’era Gabriel Milito, e Anselmi iniziò a lavorare come match analyst. Tuttavia dopo 6 mesi si ritrovò senza squadra. Gabi aveva lasciato il club, mentre Berscé venne declassato alla panchina della Sub-16. Nel 2015, Francisco lo consigliò all’Excursionistas, club di quarta divisione argentina dove inizió ad allenare la categoria ‘97. Gli allenamenti si svolgevano in un parco pubblico e doveva fare attenzione ai passanti che portavano il cane a passeggio, ai bambini e a chi si allenava per conto proprio. Quando giocavano in casa, vista l’assenza di una tribuna, Anselmi mandava sua moglie Barbara su un albero con un treppiedi e una telecamera per farle registrare la partita. Al rientro a casa poi non mancavano le discussioni e le litigate perché nei video non si vedevano alcune azioni.
Per la gioia della sua compagna, quel periodo durò poco. Nel 2016, Milito è tornato all’Independiente da allenatore della Prima Squadra e ha chiamato Francisco nello staff, che a sua volta ha proposto Anselmi. È l’opportunità per lavorare tra i professionisti che aspettava e al fianco di qualcuno che ha giocato 5 anni nel Barcellona di Pep. Nel 2017-2018, Anselmi ha lavorato come assistente di Berscé nell’Atlanta, club di terza divisione.
Dopo un anno, le loro strade si sono divise. Anselmi si trasferisce in Ecuador per delle riunioni con dirigenti e allenatori, grazie a qualche contatto comune. Allena per 6 mesi la squadra Reserva dell’Universidad Catolica, dopodiché riceve 2 offerte: l’Independiente del Valle e il Real Garcilaso in Perù. A inizio 2019 sceglie i peruviani, ma lascia dopo appena 3 mesi. Ritorna in Argentina, ma non aveva più la tipografia e neanche la casa, così è andato a vivere in quella della suocera. Poi un giorno è squillato il telefono: era Miguel Angel Ramirez, spagnolo conosciuto in una precedente riunione di 6 ore, che era stato annunciato come nuovo allenatore dell’Independiente del Valle con cui poi ha vinto la Sudamericana a dicembre 2019. Al fianco dell’attuale allenatore dello Sporting Gijon ha lavorato anche all’Inter de Porto Alegre, prima di intraprendere il proprio percorso in Cile e tornare ai piedi del vulcano Pichincha per poi arrivare sul tetto del Sudamerica.