Materazzi: «Ronaldo il più forte di sempre. Balotelli, il 5 maggio…»

by Redazione Cronache

In questi giorni, Sebastian Frey sta chiacchierando spesso nelle sue dirette su Instagram con vecchi colleghi. Oggi è toccato a Marco Materazzi. Ecco le parole dell’ex difensore dell’Inter.

INTER – «Io dovevo arrivare l’anno prima al posto di Cirillo a Milano. Mi è andata bene, altrimenti a me e a Frey ci cacciavano (ride, ndr). Io stavo antipatico a tutti gli avversari, ma è normale. Ci sono poche squadre che odio al mondo, quelle che fanno le prepotenti: e invece amo solo l’Inter».

MOURINHO – «Alta e altra qualità. Era uno scudo, un amico, un padre e un fratello: si incazzava, faceva cazziatoni incredibili. Sapeva toccare le corde giuste, poi i risultati si sono visti. Io con lui ho smesso di giocare a calcio: il rapporto che avevo con lui era di fiducia e stima, sapevo che avrei potuto giocare anche solo una partita, ma avevo la sua stima. La coerenza è la cosa più importante, lui era coerente: dicono che io ce l’avessi con chi è venuto dopo (Benitez, ndr), ma non avevo rapporto perché non era coerente. È difficile venire dopo Mourinho, ma se riesci a copiarlo un po’ come ha fatto Leonardo magari riesci a vincere lo scudetto. Abbiamo recuperato 19 punti al Milan e se non perdiamo il derby ad aprile li superiamo: poi era finita. Leo non ha fatto altro che un copia-incolla di quello che si faceva prima di quei sei mesi: quella è intelligenza».

TRIPLETE – «Eravamo fortissimi il primo anno di Mourinho, poi sono stati acquistati Lucio, Eto’o, Milito e Thiago Motta: eravamo 25, poteva giocare chiunque. Le ultime tre partite sono state decisive: Roma, con tutti contro, Siena e poi Madrid».

ETO’O – «È fantastico, è un fratello e lo ringrazierò a vita: mi aveva promesso la Champions e l’ha mantenuta. Io lo amo. Io gli dissi di venire perché ce l’avrebbe fatta vincere: non credeva fossi io, chiese la conferma ad Albertini».

RONALDO – «Il più forte di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non giocarci mai contro: solo col Milan, ma sapeva che io capivo le sue finte. Quando stava bene mi mettevo vicino a lui e facevo anche io 20 gol. Nella finale di Coppa Uefa, per tutte le cose che ha fatto, avevo mal di testa io».

RIMPIANTI – «Rigiocherei il 5 maggio».

FINALE MONDIALE – «Ho pensato che li avevamo ripresi: quelli erano dei robot, andavano a seicento all’ora. L’ultimo pallone al centoventesimo l’ho toccato io e l’ho buttato il più lontano possibile e ho detto andiamo ai rigori. Il rigore per la Francia non c’era? Ormai è acqua passata».

BALOTELLI – «È il numero uno, bravissimo ragazzo, ma ogni tanto dovevo dargliele: si presentò coi calzini del Milan. Lo dovevo picchiare, ma gli voglio bene. Non è una m…a, è bravo, un bambinone. Il primo allenamento con noi ha provato a farmi tunnel, non è riuscito a passare: io e Cordoba gli abbiamo dato il ben servito».

HANDANOVIC – «Per me fa ancora 3-4 anni, porta tanti punti. Mi piace Musso dell’Udinese».

IBRAHIMOVIC – «È fortissimo, ma non al livello dei più forti come Messi e Ronaldo».