32 anni e una lunga carriera alle spalle: sono questi, forse, i motivi che hanno spinto il Manchester United ad affidarsi a Nemanja Matić per la gestione dello spogliatoio. Il serbo ha raccontato al sito ufficiale dei Red Devils che è stato incaricato dalla società del mantenere una certo grado di disciplina all’interno del gruppo squadra. Regole e relative sanzioni decise in accordo con la squadra che non vedono nessuno escluso dall’obbligo di rispettarle, neppure il capitan Maguire: «Una volta l’ho multato perché aveva portato il cellulare in palestra. Quando l’ho visto gli ho detto: ‘Hei, Harry. Mi dispiace ma…’». Tra le regole principali il non tardare ad allenamenti e riunioni, evitare di portare con sé gli smartphone quando c’è da concentrarsi. Ma non tutti sono riusciti a farle proprie: «Molti hanno faticato ad adattarsi per alcuni mesi e hanno preso diverse multe». Matić, però, ha dimostrato di essere un sergente di ferro, forse anche troppo.
Il centrocampista è arrivato addirittura a multare se stesso: «È capitato più di una volta. Ad esempio, sono arrivato tardi ad una riunione perché mi sono fermato a parlare davanti alla porta d’ingresso con Pogba. Credo che chiederò a Paul di dividere le spese… Alla fine è anche colpa sua se ho fatto tardi». Intanto lo United è 2° in Premier League e ha superato i sedicesimi di finale con un netto scarto (4-0) contro una delle favorite, la Real Sociedad. Merito, forse, delle sanzioni causate dal vigile urbano Nemanja Matic. La disciplina viene prima di tutto.