Per José Luis Mendilibar, tecnico basco di 62 anni, questa era l’occasione della vita. Dopo una carriera passata tra serie e club ‘minori’ de LaLiga, ad eccezione di qualche avventura, a marzo è finalmente arrivato sulla panchina di una squadra titolata a livello europeo e di una “big” di Spagna. Anche se in questa stagione il Siviglia si trovava nelle zone basse del campionato, alle prese con una crisi di risultati che era costata la panchina prima a Lopetegui e poi a Sampaoli. Mendilibar, invece, ce l’ha fatta: a 62 anni è diventato l’allenatore più anziano a vincere l’Europa League, il suo secondo trofeo dopo la Seconda divisione spagnola nel 2007 col Valladolid, e l’unico a battere Mourinho in una finale europea.
Mendilibar, un tecnico che arriva dal basso
C’è un dato che racconta bene la lunga carriera di Mendilibar: 448 partite da tecnico nella prima divisone spagnola e 195 sconfitte, quasi la metà. Poi 128 vittorie e 125 pareggi. Già, questo perché le sue squadre spesso e volentieri hanno recitato il ruolo della sfavorita. Nel suo palmares, per di più, c’è la vittoria della terza divisione con il Baskonia nel ’98, della seconda divisione B con il Lanzarote nel 2008 e quella della seconda divisione con il Valladolid nel 2007, club con cui è rimasto legato fino al 2010. Si parla però di un allenatore che cerca sempre e comunque di entrare nella testa dei giocatori, capace di dar loro nuova convinzione nei propri mezzi. Come può, ripete che la testa è importante quanto le gambe in una partita. E forse è quello che serve adesso al Siviglia. A livello di campo, invece, c’è chi lo definisce uno ‘anti-moderno’, non usa troppa tecnologia per preparare allenamenti e partite e ha giocato soprattutto con il 4-4-2, un modulo ‘conservativo’ verrebbe da dire, con pressione, gioco sulle fasce, due mediani e tanta quantità in attacco, dove ha sempre apprezzato punte di una certa stazza, come Llorente che ha allenato.
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La promozione e l’occasione Bilbao
Mendilibar è nato a Zaldivar, un comune della comunità autonoma dei Paesi Baschi di circa 3000 abitanti. Dopo una discreta carriera come centrocampista, anche tra le fila dell’Athletic Bilbao, ha iniziato ad allenare proprio nelle giovanili del club dopo un’esperienza nelle categorie regionali con l’Arratia. Una delle occasioni migliori gli è capitata tra le mani dopo aver portato alla promozione l’Eibar, stagione 2004/05, successo che gli è valso la chiamata proprio dell’Athletic Bilbao. Peccato che poi sia stato esonerato già all’ inizio di quel campionato in seguito ai risultati negativi. È arrivato a Siviglia con un contratto a tempo dopo un anno di stop visto che pure con l’Alaves era durata solo da dicembre 2021 ad aprile 2022. E aveva una grande fame.