Il Cosenza ha l’ultima occasione per pareggiare. Fino a 10 giornate prima era inchiodato all’ultimo posto in Serie B, adesso si gioca l’ultima occasione prima dei supplementari sul campo del Brescia, in un play-out dove l’equilibrio è appeso a un filo. All’andata l’ha decisa Marco Nasti, che ha rinunciato al Mondiale u20 per provare a salvare il Cosenza; adesso, in Lombardia, da una ventina di minuti Dimitri Bisoli ha portato avanti i padroni di casa. Nella doppia sfida, il risultato è in parità. Quella che si sta per giocare è una delle ultime azioni della partita e a raccontarcela è Andrea Meroni: «Quando Brescianini ha calciato la punizione mettendo la palla nel mezzo, ho subito capito che sarebbe arrivata a me». Il difensore impatta effettivamente il pallone e «dopo che Andrenacci l’ha parata, quel secondo trascorso tra il tocco e la rete mi è sembrato eterno».
Meroni, un colpo di testa decisivo
È lui l’eroe del Cosenza, tornato in Calabria dopo che proprio qui a 19 anni aveva esordito tra i professionisti. Poi l’esperienza in C alla Paganese e l’approdo in una piazza importante come Pisa, che ambiva al ritorno in Serie B: vittoria nel doppio confronto con la Triestina ai play-off e città in visibilio. Poi una serie di problemi fisici – oltre all’interruzione per il Covid – e la continuità che viene meno: lo aveva acquistato il Sassuolo, nel frattempo, che lo lascia ancora in prestito a Pisa, per poi mandarlo a Cremona dove centra la promozione in A. Nelle ultime stagioni, però, «avevo fatto fatica a giocare con costanza, poi in estate dopo la conclusione del rapporto con il Sassuolo è arrivata la chiamata del direttore Gemmi, che avevo avuto a Pisa, e mi ha convinto ad accettare la sfida. All’inizio ero dubbioso – racconta a Cronache – perché sapevo che sarebbe stata una stagione molto complicata. Ma alla fine mi ha convinto. Dopo la salvezza a Brescia, è stata la prima persona che ho abbracciato. Aveva creduto in me ancora una volta».
Il pallone di Brescianini viaggia fino alla testa di Meroni, che salva il Cosenza: «La partita si era messa male, giocavamo fuori casa e l’ambiente si era incendiato dopo la loro rete. Abbiamo avuto un po’ di contraccolpo e dopo aver fatto diversi cambi, si stavano prospettando i supplementari. Ma non eravamo in condizioni ottimali, qualcuno di noi aveva accusato i crampi e facevamo fatica a mantenere il possesso palla». È bastata un’occasione da fermo: «Abbiamo fatto all-in sulla punizione, siamo saliti dalla difesa per provare a segnare. Sono corso sotto la curva. Il gol è stata una liberazione».
Professione difensore e la conclusione che sperava: «È stata una gioia, siamo stati ultimi per gran parte del campionato e abbiamo vissuto anche alcune contestazioni. Dopo aver toccato la zona per la salvezza diretta, ci siamo ritrovati ai play-out e non è stato semplice. E poi non sono uno che ha la fortuna di segnare molto, non sono un attaccante: questo gol me lo porterò dietro».
Il delirio finale e il gemello negli spogliatoi
Dopo il suo gol, a Brescia è scoppiato il caos: i tifosi hanno fatto invasione di campo e i giocatori si sono rifugiati all’interno dei locali dello stadio insieme ai familiari. «Mi dispiace – prosegue Meroni a Cronache – perché quel momento è stato sporcato dall’evolversi della situazione. Mi sono ritrovato a pochi metri un tifoso con un fumogeno e siamo corsi dentro. Per fortuna anche le nostre famiglie sono state messe in salvo, è accaduto di tutto in poco tempo». Ma c’è comunque stato modo di festeggiare: «Dovete sapere che ho un fratello gemello. Già a Pisa lo avevo portato a campo e lo avevano scambiato per me. Dato che sia lui che mia madre erano presenti allo stadio quando ho centrato la promozione con il Pisa. gli ho chiesto di venire assolutamente. Ha portato bene e durante i festeggiamenti, mio fratello mi ha raggiunto negli spogliatoi. Lo hanno tutti scambiato per me e hanno iniziato a congratularsi. E lui, zitto, si è preso tutti i complimenti!».
L’eroe del lieto fine del Cosenza è Andrea Meroni, autore di un gol che segna una delle eredità di questa stagione di Serie B.