Messias: «Via dal Brasile per un futuro migliore. La mia felicità? Il pallone tra i piedi»

by Redazione Cronache

Junior Messias è senza alcun dubbio una delle rivelazioni di questa prima metà di campionato. Il fantasista del Crotone ha stupito tutti mettendo a segno 6 reti e 2 assist. Il brasiliano, alla prima stagione in A, si è raccontato a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

LASCIARE IL BRASILE – «Non pensavo solo al calcio. Quando venni in Italia il mio obiettivo era semplicemente la ricerca di un futuro migliore rispetto a quello che avrei potuto avere in patria. Non immaginavo che nel calcio sarei arrivato così lontano».

BELLEZZA O EFFICACIA – «Le giocate sono davvero belle quando hanno un senso, perché a calcio si gioca per vincere, per fare gol. Ogni giocata deve essere funzionale. Mi torna in mente Zidane, che mi piaceva tantissimo e forse è stato il giocatore con più classe in assoluto. Giocava con una serenità e una bellezza mai più viste».

IN SERIE D – «Non ho mai pensato di essere particolarmente forte, anzi credevo di essere più scarso degli altri: volevo solo migliorare»

CALCIO SPETTACOLO – «Sono felice di essere considerato un dei giocatori più divertenti del campionato. Non è più come una volta, quando la gente smetteva di fare qualunque cosa per vedere una partita. Oggi il gioco è molto tattico, ci sono pochi dribbling e poche giocate spettacolari. Mi piacerebbe che il calcio tornasse quello di un po’ di tempo fa».

IDOLO – «Ronaldo il Fenomeno, il più grande giocatore della storia».

DRIBBLING – «De Paul è il migliore a saltare l’uomo in A: lo dicono le statistiche. E anche in campo mi ha impressionato».

SALVEZZA – «Stiamo portando avanti le nostre idee, serve solo un po’ più di cattiveria e attenzione. Con Stroppa ho un ottimo rapporto. Il gruppo è molto unito e credo che riusciremo a salvarci».

FEDE – «Dio è tutto, è l’aria che respiro: senza io non vivo. Mi dà fiducia in quello che faccio. E so che grazie a Lui tutto ciò che mi succede ha un senso».

SERIE A O IUSP – «La verità è una sola: io mi diverto sempre se ho il pallone tra i piedi».