di Andrea Sperti
Mi segni? Allora ti compro. Più o meno sta andando così la trattativa tra l’attaccante del Bodoe/Glimt Jens Petter Hauge ed il Milan. A dire il vero, il giovane classe ’99 era finito già da tempo nei radar della dirigenza rossonera e la sfida di Europa League ha solo alimentato la voglia di unirsi di entrambe le parti.
Nella storia del club lombardo, in ogni caso, ci sono già due precedenti analoghi, ossia due attaccanti che, dopo aver segnato al Milan in Coppa, sono stati poi acquistati dai rossoneri.
Christophe Dugarry
Il primo a vivere questa esperienza è stato Cristhophe Dugarry, attaccante francese classe ’72. Il centravanti, infatti, giocava nel Bordeaux e nel quarto di finale di ritorno di Coppa Uefa, della stagione 1995/1996, ha segnato una doppietta nel 3 a 0 dei francesi al Milan di Fabio Capello, eliminando il Diavolo rossonero dalla competizione, nonostante all’andata Maldini e compagni avessero vinto 2 a 0. La prestazione super dell’attaccante avversario ha convinto la dirigenza rossonera che, quindi, ha deciso di portarlo a Milanello per una cifra vicina ai sei miliardi di lire. L’esperienza in Italia, però, non è stata per nulla esaltante, con Dugarry che ha lasciato la Serie A dopo appena 21 partite giocate e 5 reti.
Patrick Kluivert
L’altro giocatore acquistato dal Milan dopo un gol in Coppa è stato Patrick Kluivert. L’attaccante olandese, due anni prima del suo arrivo in rossonero, ha punito la formazione del presidente Berlusconi in finale di Champions League con la maglia dell’Ajax, segnando la rete decisiva e portando la Coppa dei Campioni ad Amsterdam. Anche la sua esperienza in Serie A non è stata positiva. Arrivato come il colpo di mercato nell’estate del 97, il centravanti classe ’76 ha disputato una stagione al di sotto delle aspettative, lasciando i rossoneri dopo appena un anno e 6 reti segnate in campionato.
Vitali Kutuzov
Anche Vitali Kutuzov è stato prelevato dai rossoneri dopo una partita di Coppa Uefa, tra il suo Bate Borisov ed il Milan, ma l’attaccante bielorusso non ha timbrato il cartellino nel match, colpendo i dirigenti milanisti solo per la qualità delle sue giocate. L’ex Bari, arrivato giovanissimo in Italia, non ha saputo dimostrare fin da subito le sue qualità, sebbene dopo abbia disputato un’onesta carriera, arrivando a giocare in Serie A con Parma e Sampdoria.
Ora Hauge potrebbe rappresentare l’ennesimo amore a prima vista della storia rossonera, nella speranza però che vada meglio delle precedenti.