Milan, Daniel Maldini e la scoperta con l’aiuto di nonno Cesare

by Redazione Cronache
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La dinastia dei Maldini al Milan prosegue. Partita con Cesare nel gennaio 1954 e proseguita nel 1985 con Paolo, l’esordio di Daniel domenica scorsa ha segnato un punto di svolta della storia. In rossonero fin da quando aveva sei anni, La Gazzetta dello Sport racconta un curioso aneddoto narrato da Mauro Bianchessi, allora responsabile del settore giovanile del Milan: «In tribuna al Vismara sedeva spesso Cesare Maldini. Seguiva Christian, maggiore di 5 anni del fratello Daniel, che giocava difensore nelle giovanili del Milan. Parlando, Cesare, mi disse: «L’altro mio nipotino fa la scuola calcio alla Lombardia 1 e ‘le’ propri brao, picinin ma brao, diverso ma brao’. Dagli un occhio». Lo feci un sabato mattina e alla fine lo inserii immediatamente nelle giovanili rossonere di Mister Biffi. Daniel era piccolo piccolo, davvero mingherlino. Ma aveva già un grandissimo talento. Cesare lo aveva capito subito, oggi sarà senza dubbio il più felice di tutti».

LE CARATTERISTICHE – Alla rosea poi Bianchessi spiega perché Cesare aveva definito Daniel “diverso”: «Calcisticamente non somiglia per niente al papà. Hanno caratteristiche diverse: Daniel rende al meglio se utilizzato da seconda punta o trequartista. Mette in porta gli altri e vede la porta per sé: ha tecnica, fantasia, visione di gioco. E’ un sudamericano, in questo ha ereditato la parte venezuelana della mamma. E fisicamente ha ancora margini di miglioramento».