L’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis ha rilasciato una lunga intervista al podcast Futbol.
MOMENTI CHIAVE DELLA RINASCITA – «Ci sono diversi momenti, non uno in particolare. Potrei parlare di Pioli e del lavoro che sta portando avanti. È arrivato in un momento di difficoltà, come spesso accade per i nuovi tecnici. Ha portato calma, concentrazione, ma anche un approccio moderno alle partite. Una persona incredibile e un allenatore top. Poi c’è Maldini, che da leggenda del calcio mondiale sta dando tutto se stesso per questo nuovo ruolo. Ma c’è anche da citare la proprietà, che ha risanato i debiti mentre il club era in una situazione molto complicata. Poi Ibrahimovic, che si è rimesso in gioco ancora una volta. E la squadra, costruita con giocatori giovani che stanno crescendo insieme. Ci sono tante storie».
IL RUOLO DI CEO – «Sono un appassionato di calcio fin da quanto ero bambino e la mia generazione sa bene cos’è il Milan. È un club internazionale e dopo anni di difficoltà da parte della società, per me era un’opportunità unica. Nel calcio è probabile che non ci sia un club di questa importanza. L’ho trovata una sfida davvero intrigante da un punto di vista professionale e ho ritenuto che valesse la pena coglierla. Siamo ancora nel pieno del lavoro, ci stiamo muovendo nella direzione giusta, qui tutto è votato alla grandezza».
RINNOVO IBRA – «Questa è una grande sfida per lui, sta segnando una marea di gol. Continua a sorprendere, anche tutti gli scettici. Perché non continuare? Se continua a giocare così e se la sua famiglia accetterà che lui continui a vivere in Italia, perché no?»
STRATEGIE – «Siamo arrivati in un club che si trovava in una situazione finanziaria davvero brutta. Non è una situazione che risolvi dall’oggi al domani, ci vuole del tempo. Anche se non è una cosa popolare abbiamo dovuto ridurre i costi cercando di migliorare le performance. Così abbiamo portato un sacco di nuove idee, ci siamo affidati alle analisi e ad un reparto scouting davvero molto buono, volevamo un qualcuno che guidasse tutto questo e così Maldini è tornato nel club dopo 10 anni per la prima volta. Ci siamo concentrati su giocatori giovani ma anche che avessero voglia di migliorarsi e che fossero orgogliosi di vestire la maglia rossonera».
FUORI DAL CAMPO – «Costruire un nuovo stadio qui a Milano è una delle nostre priorità. Negli ultimi due anni abbiamo fatto tanti progressi su questo argomento: abbiamo ricevuto l’approvazione preliminare da parte del Comune di Milano, abbiamo sviluppato un piano per quello che crediamo che sarà il miglior stadio del mondo. Tutto questo è possibile perché ci sono due giganti del calcio italiano, Milan ed Inter, che condivideranno lo stadio. Questo ci permetterà di fare cose davvero speciali. Sarà iconico. Il secondo pilastro è quello di modernizzare il club. Sviluppare la digitalizzazione del club per raggiungere più tifosi possibile in giro per il mondo. Abbiamo portato anche nuovi partner commerciali nonostante, a causa del Covid, il periodo sia molto complicato da questo punto di vista. La nostra rete di partner è cresciuta, i ricavi stanno migliorando. E infine c’è un altro pezzo molto importante: in questo periodo storico si sta parlando di come si svilupperà il futuro del calcio europeo ed è molto importante che anche il Milan partecipi in modo attivo e centrale a questo discorso. Siamo al tavolo delle discussioni in una posizione attiva e rispettata sia in Italia che in Europa».